Oplà: apprendiamo che in Siria esistono e governano terroristi democratici e filantropici, naturalemnte se agiscono nell’interesse di Washington…

di Diego Fusaro

Eccezionale riflessione del filosofo marxista Diego Fusaro che, con la sua consueta lucità e con la sua consueta chiarezza espositiva, illustra che cosa sta veramente succedendo in Siria

Su “La Stampa” di Torino esce in questi giorni un articolo realmente surreale, che merita di essere commentato, poiché in esso si cristallizza il livello della propaganda attualmente dominante in Occidente o, meglio, in uccidente. Così titola il rotocalco sabaudo in data 14 dicembre 2024: “In piazza a Damasco: ‘nessuno può essere peggiore di Assad'”. L’articolo parla espressamente di balli e di gioia, alludendo al fatto che i siriani festeggiano la vittoria sul regime. Come se fosse finito un regime e fosse principiata la magnifica era della libertà! La libertà con i terroristi al potere, che hanno messo a ferro e fuoco la Siria e sono pronti a scatenare un vero e proprio inferno in quelle aree! Naturalmente, da parte del rotocalco sabaudo non una parola di condanna per il colpo di stato terroristico attuato dall’Isis. Anzi, l’articolo lascia obliquamente intravedere che la fine di Assad rappresenta una conquista preziosa e che dischiude la possibilità di un futuro radioso per il popolo siriano. Un futuro radioso sotto il dominio americano, poiché, ne siamo convinti, presto anche l’Isis verrà spazzato via dall’Occidente che potrà finalmente insediarsi nella regione, come da tempo sognava di fare.

La vera colpa di Assad? Essersi opposto all’americanizzazione del suo Paese

La libertà così come la intende l’Occidente coincide con l’americanizzazione forzata, mediante missili democratici e bombe umanitarie, di quelle aree che ancora resistono all’imperialismo a stelle e strisce. Forse non tutti se ne sono ancora resi conto: l’uccidente è giunto al paradosso per cui perfino i terroristi dell’Isis vanno bene e debbono essere encomiati, a patto che agiscano nell’interesse di Washington, come effettivamente molto spesso fanno, e contro l’asse disallineato e rappresentato soprattutto dalla Russia e dalla Cina; asse rispetto al quale, lo ricordiamo, la Siria di Assad svolgeva una parte di non secondaria importanza, figurando non solo come un alleato di Mosca e di Pechino, ma anche come uno stato resistente rispetto all’americanizzazione imperialistica del pianeta. Possiamo ben dire che in questi ultimi mesi si sono aperte e anzi spalancate nuove finestre di Overton: dalla Romania abbiamo appreso che le elezioni possono essere tranquillamente annullate, se a vincere sono forze sgradite a Washington e a Bruxelles. E adesso dalla Siria apprendiamo che esistono terroristi democratici e filantropici, quando agiscono nell’interesse di Washington e della sua libido dominandi. Sull’impero della propaganda il sole davvero non tramonta mai.

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