Stasera a Bruxelles ‘riunione di guerra’. Il paradosso degli ‘europeisti’ che dovrebbero inviare militari europei in Ucraina mentre milioni di giovani ucraini scappati dal loro Paese vivono in Europa

Nel corso della riunione per l’ennesima volta il Segretario generale della NATO, Rutte, proverà a convincere i governanti dei Paesi Ue a inviare militari europei in Ucraina per farli ammazzare dai russi

Mentre la Russia avanza in Ucraina, con la prospettiva di arrivare nella capitale Kiev prima dell’insediamento alla Casa Bianca del nuovo presidente americano, Donald Trump, previsto il 20 Gennaio prossimo, nell’Unione europea va in scena la commedia degli inganni. Stasera a Bruxelles i rappresentanti dei Paesi Ue incontreranno con il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky e il Segretario generale della NATO, Mark Rutte. Oltre a Rutte e Zelensky, tra gli ospiti ci saranno il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il Presidente francese Emmanuel Macron, il Presidente polacco, Andrzej Duda, il capo del Governo italiano, Giorgia Meloni, il Primo Ministro britannico, Keir Starmer, il Presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, e la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Tema: gli improbabili “piani di pace” e l’invio di militari europei in Ucraina. Come ha detto ieri in Parlamento Giorgia Meloni, l’eventuale presenza di militari europei – e quindi anche italiani – in Ucraina avverrebbe solo per garantire la pace. Ma solo un cretino può pensare alla pace in Ucraina dopo che l’Occidente ha ucciso in un attentato a Mosca il capo delle forze nucleari, biologiche e chimiche russe, generale Igor Kirillov. Ne consegue, sul piano logico, che l’incontro di stasera è del tutto inutile. A meno che i ‘capi’ dell’Unione europea non decideranno di inviare militari europei in Ucraina per combattere contro la Russia.

I rappresentanti dell’Occidente blaterano di pace in Ucraina mentre una ‘manina’ ha assassinato il generale russo Kirillov

Insomma, la pace, in questo momento, non esiste. Anche perché si attende la reazione russa dopo l’assassinio del generale Kirillov. Va da sé che si è trattato di un’operazione di Intelligence che il Governo russo non è riuscito a intercettare. Il fatto che l’attentato sia stato rivendicato dall’Ucraina non significa nulla, perché il Paese di Zelensky non sembra in grado di compiere un atto così complesso. Dietro questa vicenda c’è lo zampino dell’Occidente. La rivendicazione dell’uccisione dell’alto militare russo da parte dell’Ucraina sembra più che altro un tentativo piuttosto goffo di mettere al riparo i Paesi occidentali dalla reazione russa. Che arriverà e sarà durissima. In che termini e dove è impossibile prevederlo. In generale, la Russia non predilige gli atti eclatanti con la ‘firma’ in ‘stile Netanyhau’, ma crolli improvvisi di edifici, incendi di raffinerie di petrolio o di rigassificatori, navi che finiscono sui ponti delle città e, in generale, attentati dove è impossibile risalire ai mandanti. Anche se questa volta, in verità, potrebbe succedere di tutto. Per dare un segnale soprattutto all’Unione europea dove le autorità spingono per far crescere tra la popolazione i sentimenti antirussi: in tali attività l’Italia è ai primi posti, se è vero che vengono sistematicamente censurate anche le manifestazioni culturali che riguardano libri e autori russi. Per non parlare dei disordini in Georgia fomentati dall’Unione europea per mettere in difficoltà un Parlamento liberamente eletto da una popolazione che, a maggioranza, non ne vuole sapere di entrare nel ‘lager’ Ue.

Il vero problema è che l’Occidente non sa come fermare l’avanzata russa in Ucraina

In questo scenario è molto probabile che la riunione di stasera a Bruxelles serva all’Occidente per cercare di capire dove colpirà la Russia. Anche se la questione politica centrale è l’avanzata russa in Ucraina che nessuno sa come fermare. Il problema, in questo momento, è solo uno: trovare i soldati da inviare in Ucraina. E’ probabile che la NATO, per bocca del Segretario generale Rutte, torni a invitare i capi dei 27 Paesi europei a inviare militari in Ucraina. Sarebbe un suicidio per tutti i Governi del 27 Paesi europei, perché i russi, lo ribadiamo, stanno dilagando in Ucraina e hanno trasformato la regione di Kurks in una trappola. Kurks è la regione russa ‘invasa’ nei mesi scorsi da ucraini, mercenari e militari occidentali più o meno camuffati. L’invasione avrebbe dovuto colpire almeno una centrale nucleare russa ma così non è stato. E Kurks, come già accennato, si è ormai trasformato in una trappola per i militari ucraini e mercenari vari. E’ probabile che la grottesca ‘invasione’ di Kurks si trasformi in una resa senza condizioni. E mentre il Governo norvegese annuncia che stanzierà 242,38 milioni di dollari per l’Ucraina – per “contenere la Russia nel Mar Nero”, scrive un canale Telegram – non sfugge il paradosso che si configurerebbe nel caso in cui la Ue dovesse decidere di inviare truppe in Ucraina: in Europa sono presenti milioni di giovani profughi ucraini scappati dal loro Paese e la Ue dovrebbe inviare i propri soldati a morire in Ucraina…

Foto tratta da Wikipedia

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