Vento di novità all’aeroporto di Palermo con il ritorno ad amministratore delegato dello sturziano e keynesiano Vito Riggio. Finalmente non sentiremo più parlare di privatizzazioni!

Finalmente, almeno in cielo, si tornerà a parlare di interesse pubblico

La Gesap spa, la società che gestisce l’aeroporto ‘Falcone-Borsellino (già Punta Raisi) di Palermo (oto sopra tratta da ilSicilia.it), punta tutto sul rinnovamento. E sceglie come amministratore delegato un uomo nuovo: si tratta di Vito Riggio, storico esponente del Cattolicesimo sociale prima versione di Don Luigi Sturzo. Il richiamo alla prima versione del pensiero sturziano è importante, perché fa riferimento al periodo in cui il sacerdote calatino, nel nome del solidarismo cattolico, cacciava come si caccia Satana il liberismo economico. Infatti, solo nella vecchiaia Don Sturzo, per fare un dispetto a Giuseppe Dossetti e ad Amintore Fanfani che mal ‘digeriva’, e per richiamare all’ordine i democristiani che si ‘stricavano’ troppo con lo statalismo nel nome di un malinteso ‘spirito di Camaldoli’, fingerà di abbracciare la causa liberista. Riggio è noto per la sua formazione keynesiana, non a caso è cresciuto nella Cisl siciliana di Vito Scalia. Insomma, con lo sturziano Riggio sulla plancia di comando possiamo stare tranquilli sul fatto che alla Gesap si lavorerà nell’interesse della collettività, lungi dalle privatizzazioni che hanno incasinato l’Italia della Seconda Repubblica tra gli strali di un grande democristiano come Francesco Cossiga.

Anche il presidente della Regione siciliana Renato Schifani dovrebbe appoggiare la svolta keynesiana

Lo sturziano Riggio verrà affiancato da un altro sturziano, Roberto Lagalla, che in virtù di una legge lungimirante, magica e, soprattutto, democratica associa in sé i ruoli di Sindaco di Palermo e di Sindaco Metropolitano (i presidenti delle Province ormai si chiamano così). Ricordiamo che la Città Metropolitana di Palermo e il Comune di Palermo sono i maggiori azionisti della Gesap spa controllando insieme oltre il 70% del pacchetto azionario (leggere qui). Lagalla ha addirittura studiato all’Istituto Gonzaga di Palermo, uno dei tre arcinoti ‘pensatoi’ in salsa gesuitica del capoluogo siciliano dove il solidarismo cattolico si prende con il caffè al mattino, a pranzo, all’ora del tè, accompagnato all’aperitivo e a cena (gli altri due ‘pensatoi’ gesuitici panormiti vanno sotto gli altisonanti nomi di Casa Professa e Istituto di formazione politica Pedro Arrupe). Insomma, tra il sempiterno messaggio di Sturzo prima maniera, di Vito Riggio con il suo passato cislino, di Roberto Lagalla gonzaghino i pestiferi fumi del liberismo economico dovrebbero essere tenuti lontani dagli aerei che partono da Palermo e arrivano a Palermo. Una linea di politica economica sposata dall’attuale presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, che da quando ha messo piede a Palazzo d’Orleans, la sede del Governo dell’Isola, ha avuto modo di constatare personalmente i danni provocati dai privati che hanno gestito l’acqua in Sicilia. Dopo aver constatato i disastri idrico-privati si racconta che la sera, prima di prendere sonno, il presidente Schifani si immerge nel moltiplicatore keynesiano.

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