I sindacati tradizionali scoprono che i rider sono sfruttati. Quando Renzi da Palazzo Chigi imponeva il Jobs Act dov’erano? Perché con i governi successivi con dentro il PD non è stato eliminato?

I rider sono il prodotto dell’Unione europea ultra-liberista e globalista che Partito Democratico e sindacati tradizionali difendono. I lavoratori sfruttati che non lo capiscono non si emanciperanno mai e si faranno solo strumentalizzare

Per ora in Italia è tempo di rider. O meglio, di difesa delle persone che corrono a destra e a manca nelle città per lo più con lo scooter ma anche in auto, in bicicletta e, in minima parte, anche in monopattino per effettuare consegne quasi sempre di cibo. La televisione, che Iddio l’abbia in gloria, li magnifica: impedibile la pubblicità nella quale si vede un ragazzo sorridente che consegna cibo. Questo è il lavoro che oggi il sistema economico ultra-liberista e globalista offre ai giovani italiani che decidono di non emigrare. Di solito i giovani laureati lasciano l’Italia ma c’è anche chi, con la laurea in tasca, non volendo e non potendo lasciare il nostro Paese e non avendo alternative, accetta questo lavoro. Così come ci sono anche cinquantenni che, anche loro, non avendo alternative, accettano di farsi sfruttare pur di guadagnare qualcosa. Oggi, dicevamo, va di moda occuparsi dei rider. Stamattina, su Radio Cusano Campus, un ospite diceva al conduttore che questo lavoro è pessimo ed è anche mal retribuito: “Quanto possono portare a casa ogni mese? 600 euro? E questa sarebbe una retribuzione?”.

A precarizzare il lavoro, su volere dell’Unione europea, stato il Governo Renzi, che all’epoca era anche segretario nazionale del PD

Anche i sindacati tradizionali, da quando in Italia non governa più la sinistra, o presunta tale (ci riferiamo ovviamente al Partito Democratico), si cominciano ad occupare dei rider. Alla fine, come si dice da noi in Sicilia, i rider fannu fuddra. Peccato che la precarizzazione del lavoro sia stata ‘santificata’ con una legge dello Stato quando al Governo del Paese c’era Matteo Renzi, allora presidente del Consiglio e segretario del PD. E’ allora che venne approvata la legge sul Jobs Act, che è ancora in vigore. In verità, l’ex segretario nazionale della CGIL, Susanna Camusso, provò ad opporsi al Governo Renzi ma non ebbe fortuna. Nel 2019 Maurizio Landini ha sostituito Susanna Camusso alla guida della CGIL. Landini è arrivato quando il PD era al Governo con i grillini. Ma – mettiamola così – i sindacati, CGIL in testa, non sono riusciti a far eliminare dal Parlamento la citata legge sul Jpbs Act quando il PD governava. Così il Jobs Act è ancora in vigore. Solo ora Landini si scopre barricadiero. Con quale credibilità politica? Ancora: ricordiamoci che l’attuale segretaria del PD, Elly Schlein, stata per reimbarcare Renzi: cosa che gli è stata imedita dai grillini.

Dal blocco della scala mobile ad oggi solo penalizzazioni per i lavoratori

L’attacco ai lavoratori italiani è iniziato nel 1985 con il vergonoso blocco della scala mobile voluto dal Governo Craxi con un referendum, e quindi con il voto popolare, che ha certificato lo stop alla scala mobile. L’Italia è anche questa. Da allora in poi, piano piano, i diritti dei lavoratori sono stati ‘tagliati come fettine di salame’ con le ‘benedizioni’ di lavoristi ‘scienziati’. Il riferimento alle ‘fettine di salame’ non è casuale. Nel corso di un congresso socialista il segretario Bettino Craxi ricordò che i comunisti si proponevano di “tagliare a fettine i Partiti socialisti”. Poi Craxi, da segretario del Psi e capo del Governo, ha cominciato a “tagliare a fettine” i diritti dei lavoratori. In un trentennio o poco più, taglia oggi e taglia domani, i diritti dei lavoratori italiani sono stati drasticamente ridimensionati.

La legge infame sull’alternanza scuola e lavoro, altro ‘capolavoro’ del sistema ultra-liberista e globalista. Anche i giornalisti oggi vengono sfruttati

Oggi i sindacati tradizionali, bontà loro, scoprono che, in effetti, i rider sono trattati da schiavi o giù di lì. Spiace scriverlo, ma a parte Susanna Camusso, non abbiamo visto grandi battaglie contro la precarizzazione del lavoro e contro il Jobs Act. Anzi, sempre durante il periodo renziano, abbiamo visto approvata la legge infame sull’alternanza tra scuola e lavoro. Il tutto per fonire alle imprese manodopera gratis con l’obiettivo di aumentare “la produttività del lavoro” a costo zero sulla pelle degli studenti. Non ci risulta l’opposizione del PD e dei sindacati tradizionali allo sfruttamento degli studenti, perché di questo si tratta. Ora che il PD è all’opposizione si parla di “diritti dei rider”. Ovviamente, senza contestare l’attuale Unione europea dell’euro ultra-liberista e globalista che, a partire soprattutto da quando è entrata in scena la disgraziata e fallimentare moneta unica europea, è la vera ‘ispiratice’ di tutte le porcate contro i lavoratori. Ancora oggi chi si oppone alle porcate della Ue ultra-liberista e globalista è di ‘destra’, mentre il PD e i pagliacci del finto socialismo europeo (con la s minuscola) sarebberpo di ‘sinistra’. Quand’è che i rider si renderanno conto che sono strumentalizzati da chi difende ancora l’Unione europea dell’euro ultra-liberista e globalista?

P. s.

I ‘rider del giornalismo’

Un appunto a Radio Cusano Campus: anche tra i giornalisti esistono retribuzioni da 600 euro mensili. Con pagamenti – quando pagano – di 4 euro ad articolo. Non ci pare sia in corso un grande dibattito su tale argomento, né manifestazioni di protesta. La nostra previsione: il prossimo anno in Italia (e magari in qualche altro Paese Ue) cominceranno a chiudere i giornali. E sapete perché? Perché l’Unione europea ha messo l’Italia in condizioni economiche insostenibili e la politica italiana non si sta opponendo. Tranquilli: a ruota affonderà la stessa Unione europea.

Foto tratta da Wikipedia

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *