I Popolari europei si sbarazzeranno di Ursula von der Leyen facendola cadere sulle nomine dei Commissari? Sullo sfondo Robert Kennedy junior che vuole fare luce sugli affari della pandemia

Tra l’altro, sul futuro della Commissione von der Leyen pesa come un macigno la nomina della spagnola Teresa Ribeira, pratagonista del discutibile Green Deal avversato dalla stragrande maggioranza dei cittadini europei

Si mettono male le cose per Ursula von der Leyen. La presidente della Commissione europea è in grandissima difficoltà. Il PPE (Partito Popolare Europeo) non ne vuole sapere di appoggiiare un Governo della Ue con la spagnola Teresa Ribeira nel ruolo di Commissaria per una Transizione Pulita, Giusta e Competitiva e numero uno dell’Antitrust europeo. Ribeira è un’ambientalista voluta dai Socialisti e dai Verdi che non vogliono rinunciare al Green Deal, ovvero insetti a tavola, cappotti termici alle case a spese dei cittadini (in media 50 mila euro a famglia) e altre diavolerie ‘bocciate’ dalla stragrande maggioranza dei cittadini dei 27 Paesi Ue. I Popolari europei, all’inizio ‘tiepidi’ sul Green Deal, oggi sono contrari, soprattutto perché non vogliono regalare voti ai partiti contrari al Green Deal. Così i Popolari, sulla forestazione, hanno votato insieme con i partiti anti-Green Deal, che non solo solo di destra. Dall’altra parte, i Socialisti europei non vogliono il moderato Raffaele Fitto come Commissario Europeo. Morale: la presidente von der Leyen ha dovuto rinviare a fine Novembre il voto del Parlamento europeo – vincolante – sui Commissari. Si profila una battaglia parlamentare all’ultimo voto. Che farà la von der Leyen se la ‘sua’ rosa di Commissari europei venisse ‘bocciata’, scenario da non escludere? Presenterà una nuova rosa di nomi o si dimetterà?

I ‘messaggi’ tra la presidente della Commissione europea e il numero uno di Pfizer fino ad oggi rimasti segreti. La ricerca di possibili ‘conti offshore’

Lo scontro tra Popolari e Socialisti è solo uno degli aspetti dei problemi della von der Leyen. C’è un secondo problema. I Popolari europei hanno capito che il nuovo Ministro della Sanità della nuova Amministrazione americana, Robert Kennedy junior, farà luce sugli ‘inchiappi’ dei presunti vaccini anti-Covid. Ci saranno richieste di chiarimenti sugli aspetti sanitari, sul Green pass che il nuovo Ministro americano definì “un colpo di stato globale” (qui un articolo) e anche sul vorticoso giro di denaro. E’ noto che la presidente von der Leyen, che è stata in carica nei cinque anni precedenti, è coinvolta nell’operazione vaccini anti-Covid. Non sono invece noti i contenuti delle telefonate e i messaggi di testo tra la von der Leyen e l’amministratore delegato della multinazionale farmaceutica Pfizer, Albert Bourla, in ordine all’acquisto di vaccini da parte dell’Unione europea. Su telefonate e messaggi tra i due è stato posto il segreto di Stato. Non è una cosa di poco conto: basti pensare che al Novembre 2021 la Commissione europea preseduta, per l’appunto, dalla von der Leyen, ha stipulato contratti per un valore di 71 miliardi di euro, per l’acquisto di 4,6 miliardi di dosi di vaccino contro il Covid. Su questa vicenda le polemiche sono state roventi (qui un articolo). E, per quello che può valere – in realta molto poco – c’è anche un’inchesta della Procura europea. Ma un conto è la Magistratura europea, piaccia o no espressione di un’Unione europea fallimentare, mentre altra e ben diversa cosa è l’Amministrazione Trump che, con Robert Kennedy, conta di fare luce su tutta la gestione mondiale della pandemia. A proposito del vorticoso giro di denaro, circola anche l’indiscrezione di possibili ricerche di conti correnti offshore. Insomma, con Robert Kennedy junior sulla ‘plancia di comando’ della sanità americana ne vedemo delle belle.

Foto tratta da Il Fatto Quotidiano

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