Prime indiscrezioni sulle elezioni presidenziali americane: il nervosismo dei Democratici che parlano di “spinte antidemocratiche” che potrebbero fare vincere Donald Trump

Il fatto che i Dem mettano le mani avanti non è un bel segnale per loro. Ovviamente, per ora si tratta solo di impressioni e voci raccolte qua e là

Le notizie sullo spoglio delle schede delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti d’America non ci sono ancora. Però qualche cosa si comincia ad ‘annusare’. E, in particolare, il nervosismo dei professionisti del lecchinaggio di stampo Partito Democratico. C’è, ad esempio, la notizia di commissari che il Governo federale – leggere il presidente uscente Joe Biden – ha inviato in alcuni Stati. Con i Governatori degli Stati controllati dal Partito Repubblicano che si rifiutano di accogliere i commissari federali. Si prevedono polemiche e veleni. Un altro segnale del nervosimo in casa Democratica è rappresentato da una tesi bizzarra subito diffusa dai mezzi di informazione occidentali, in maggioranza schierati con la candidata Democratica Kamala Harris. Ci sarebbe un’atmosfera caratterizzata da “spinte antidemocratiche” che farebbero vincere Donald Trump. Che è un modo, per dirla alla siciliana, di mettere le mani avanti come le buttane: se Trump vincerà nonostante i voti ‘postali’ che sono prerogativa dei Democratici, la sua eventuale vittoria sarà frutto di “spinte antidemocratiche”. Se a questo si aggiunge la militarizzazione di Washington da parte dell’attuale Governo federale (leggere ancora il presidente uscente Biden), viene il dubbio che il caos potrebbe essere fomentato da chi dice di non volerlo… C’è anche una notizia che riguarda Trump, che dalla Florida, dove vive e dove ha votato, ha detto due cose. Primo: i Repubblicani sono contro la violenza. Secondo: l’ottimismo nonostante i voti ‘postali’.

Il tentativo di nascondere il fatto che la comunità araba americana non voterà per il Partito Democratico. Anche gli ebrei non dovrebbero votare per Kamala Harris

Un altro segnale di nervosismo è la mezza bufala messa in giro in queste ore, sempre da parte Democratica, che la comunità araba americana non voterà né per Donald Trump, né per Kamala Harris. Il 70% degli elettori di questa comunità – questa la tesi – non andrà a votare, mentre il restante 30 per cento si dividerà equamente tra i due candidati. Questa è forse la più grande minchiata di queste ore, perché la comunità araba americana non voterà per il candidato Democratico e dovrebbe votare in massa per Trump. Così come è ormai assodato che la lobby ebraica americana non sosterrà il Partito Democratico. Interessante anche la questione di un eventuale voto illegale. Per votare, negli Stati Uniti, bisogna registrarsi. Hanno diritto al voto i cittadini americani e i non residenti, legali o illegali. Non possono votare gli immigrati illegali. Ebbene, il timore dei Repubblicani è che in alcuni Stati governati dai Democratici vadano a votare gli immigrati illegali (qui un articolo).

Foto tratta da Il Messaggero

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