La lotta alla mafia concreta: assegnata a una famiglia una casa confiscata alla mafia. Un plauso all’assessore del Comune di Palermo Fabrizio Ferrandelli

Ogni tanto vince lo Stato

C’è un’antimafia ‘gridata’, fatta di commissioni parlamentari, di interviste, di troupe televisive che vanno e vengono. E c’è anche un’antimafia silenziosa, fatta di grandi atti di coraggio che, molto spesso, non ricevono gli onori delle cronache. A questa seconda categoria appartiene una battaglia contro i prepotenti che l’assessore comunale all’emergenza abitativa di Palermo, Fabrizio Ferrandelli, sta combattendo in un angolo di Palermo, per la precisione in via dei Decollati. E’ la storia di una casa confiscata a un mafioso. Un bene che è stato assegnato, in successione, a quattro famiglie. Perché scriviamo “in successione”? Perché le quattro famiglie di senza casa, fino ad ora, si sono rifiutate di andare ad abitare in questa casa. La motivazione è da storia della vecchia Sicilia: la famiglia alla quale viene assegnata l’abitazione riceve minacce e va via. E’ già successo quattro volte. Ora l’assessore comunale Ferrandelli ci riprova con una quinta famiglia.

Quattro famiglie sono già andate via perché minacciate

“Proviamo avanti una battaglia contro la prepotenza e l’illegalità”, dice in un articolo pubblicato dal Giornale di Sicilia online. Insomma, l’assessore Ferrandelli non si arrende. In queste ore è arrivata una quinta famiglia, a quanto pare pronta a vivere in questa abitazione che, per l’occasione, è stata ristrutturata a spese del Comune di Palermo. Ovviamente, la casa dove è già andata a vivere la quinta famiglia è stata posta sotto osservazione dalle forze dell’ordine. Ci sarà una presenza fissa di uomini delle forze dell’ordine. E ci saranno anche le telecamere che documenteranno tutto quello che succederà. La vicenda è finita sotto i riflettori di Striscia la notizia, il Tg satirico di Canale 5, come leggiamo in un articolo di Palermo Today. Un fatto positivo. In questi casi la presenza dell’informazione è fondamentale per scoraggiare eventuali atti di prepotenza.

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