Fondi Pnrr inesistenti: Ciro Lomonte, la Repubblica, la ‘fuga’ del Ministro Fitto, il ‘buco’ Ue di 100 miliardi, crollo dell’euro e gli attacchi furibondi al Governo Meloni da parte degli ‘europeisti’

Oggi un approfondimento sulla sceneggiata dei fondi del Pnrr che al 90%, con molta probabilità, sono finiti in Ucraina per foraggiare la guerra e in minima parte, per ciò che riguarda l’Italia, per pagare gli interessi sul debito pubblico

Oggi, bontà sua, il Segretario politico di Siciliani Liberi, Ciro Lomonte, ci cita in un post. Tema: la battaglia politica e sociale che porta avanti in solitudine da due anni, ovvero l’inesistenza dei fondi del Pnrr, i fondi stanziati sulla carta dall’Unione europea per rilanciare l’economia dopo la controversa stagione del Covid, quando i Governi europei – in verità chi più, chi meno – hanno terrorizzato la popolazione per consentire alle multinazionali farmaceutiche di appioppare ai cittadini ‘presunti vaccini’. In realtà, si trattava di una terapia genica sperimentale, per giunta rischiosa, tant’è vero che non sono mancati decessi ed effetti avversi tutt’ora tenuti nascosti. Per l’Italia la Ue, con il ‘famigerato’ Pnrr, aveva stanziato prima oltre 220 miliardi di euro che poi sono diventati 193 miliardi. Di questi, nel nostro Paese, è arrivata la prima tranche e, forse, una parte della seconda tranche. Con il dubbio che i soldi della prima tranche e di parte della seconda tranche del Pnrr, piuttosto che finanziare grandi opere infrastrutturali, siano stati utilizzati per pagare gli interessi sul debito pubblico truffaldino che l’Unione europea ‘commina’ all’Italia. La Banca d’Italia dice che il nostro Paese, ogni anno, paga per interessi sul debito pubblico (arrivato a poco meno di 3 mila miliardi di euro) una cifra pari alla somma impiegata per l’istruzione, ovvero 50 miliardi di euro circa. A nostro modesto avviso, la stima di Bankitalia è in difetto, perché da quello che a noi risulta la cifra che l’Italia paga a titolo di interessi sul debito pubblico è più elevata di 50 miliardi di euro all’anno. Basti pensare che da una nostra inchiesta che abbiamo pubblicato nel Dicembre del 2019 su I Nuovi Vespri, al 31 Dicembre 2018 veniva fuori che l’Italia aveva pagato circa 4 mila miliardi di euro di interessi sul debito pubblico che allora ‘viaggiava’ intono a 2mila e 200 miliardi di euro circa (qui il nostro articolo). Secondo Lomonte, le tranche del Pnrr successive alle prime due tranche non sono state che emissioni di Btp da parte del Tesoro italiano (sopra foto tratta da Startmag).

Ogni tanto ci prendiamo qualche merito anche noi che, sul Pnrr e sull’Unione europea, la pensiamo esattamente come Lomonte. Il cambio di passo de la Repubblica di Palermo

Ora il Segretatio di Siciliani Liberi Ciro Lomonte (foto sopra) torna sull’argomento con alcune novità: “Dopo 2 anni – scrive – ieri la prima testata giornalistica siciliana si unisce a quella del solo Giulio Ambrosetti nel riconoscere come Siciliani Liberi sia stata l’unica forza politica in Italia e in Sicilia a svelare l’inganno politico e comunicativo del Pnrr. L’edizione siciliana di Repubblica rompe il muro del silenzio e conferma quanto svelato da oltre 2 anni in solitudine da Siciliani Liberi: ‘Asili, depuratori, case per minori: la Sicilia attende i soldi del Pnrr. Ventimila progetti ma trasferimenti fermi al 20 per cento'”. Ci prendiamo un po’ di merito anche noi che, sin dal primo momento, come potete leggere negli articoli allegati al termine dell’articolo che state leggendo, abbiamo dato credito alla tesi di Lomonte, peraltro suffragata soprattutto da articoli di giornali locali e da qualche articolo de Il Sole 24 Ore. Ancora l’articolo dell’edizione di Palermo de la Repubblica: “ll nuovo asilo nido di Marineo avrebbe dovuto aprire le porte a settembre. Erano già prenotati 70 bambini. Ma la campanella per quest’anno non suonerà: i lavori sono fermi perché non arriva la nuova tranche di trasferimenti ministeriali dal Pnrr”. Nell’articolo si racconta anche dei lavori per la rete fognaria di Monreale, delle demolizioni degli edifici abusivi a Carini (per la cronaca, uno dei pochissimi Comuni siciliani che abbatte le abitazioni abusive ndr), oppure una mensa ad Adrano. Per la prima volta, un Sindaco parla: “Fanno tutti spallucce – spiega il Sindaco di Marineo a la Repubblica – mentre noi abbiamo problemi enormi. È una vergogna per uno Stato che ha incassato la sesta rata e non eroga i trasferimenti. La ditta che sta portando avanti i lavori attende 700 mila euro. Un’impresa che porta avanti due o tre lavori di questo tipo è chiaro che fallisce”. Commenta Lomonte: “In altre parole, Roma non ha mai trasferito i soldi del Pnrr: che non esistono, esattamente come previsto e spiegato da Siciliani Liberi da oltre due anni. Vorremmo però spiegare al Sindaco di Marineo e a tutti gli altri Sindaci, come abbiamo già fatto con i rettori delle Università e gli amministratori delle Aziende sanitarie provinciali (Asp), che a fallire non saranno solo le imprese: ma anche tutte le pubbliche amministrazioni che follemente hanno dato il via ai lavori: sono tutti a rischio di solvibilità. Perché ben prima di fallire, l’azienda farà causa al Comune moroso, chiedendo il pagamento di quanto dovuto e pure gli interessi”. Se le cose stanno come dice il leader degli Indipendentisti siciliani, il problema riguarda tutta l’Italia e non soltanto la Sicilia. Non possiamo non osservare positivamente il cambio di passo dell’edizione de la Repubblica di Palermo rispetto ai temi cruciali dell’economia.

I soggetti pubblici che hanno anticipato i fondi del Pnrr con molta probabilità ‘attumbulieranno’

Lomonte cita anche il presidente dell’ANCI Sicilia (Associazione Nazionale Comuni Italiani) nonché Sindaco di canicattini Bagni, Paolo Amenta: “Quei pochi Comuni che hanno portato avanti i lavori sono quasi al dissesto perché non trasferiscono i fondi ministeriali”. A questo punto il segretario di Siciliani Liberi non riparmia critiche alla politica: “Non dice nulla, il presidente di ANCI Sicilia – scrive Lomonte – sulle condizioni amministrative e giuridiche di un Paese in cui si consente alle pubbliche amministrazioni di bandire gare pubbliche per pubblici lavori senza che queste abbiano il denaro in cassa per pagarle. Nulla sul silenzio durato ormai quasi tre anni di tutte le forze politiche, degli accademici, dei sindacalisti, dei datori di lavoro, dei giornalisti che solo adesso iniziano a scriverne. E di tutte le autorità pubbliche che, pur sapendo, hanno prima ancora che taciuto, consentito che una simile follia possa aver luogo. Siciliani Liberi ribadisce la richiesta fatta da ormai quasi due anni a tutti i Sindaci e agli amministratori pubblici: sospendete subito qualsiasi lavoro o rapporto di assunzione effettuato con i presunti fondi del Pnrr. Dichiarate subito il dissesto finanziario dei vostri Enti. E recatevi a Roma – come fece il solo presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, lo scorso anno – a chiedere almeno il denaro per pagare quanto realizzato finora. Se non lo farete, ai primi sequestri sul c/c dei vostri Enti ordinati dal giudice a tutela dei crediti vantati dalle imprese ricorrenti, non sarete più in grado di pagare gli stipendi. Era esattamente quanto solo Siciliani Liberi vi aveva annunciato mettendovi in guardia per il bene delle vostre comunità. Avete ignorato i nostri consigli. E ora, è arrivato il tempo in cui dovrete renderne conto”.

Il ‘buco’ di bilancio di 100 miliardi dell’Unione europea provocherà il crollo dell’euro e della stessa Ue

Qualche giorno prima lo stesso Lomonte ha affrontato un tema nascosto dall’informazione ‘europeista’. Ha ricordato che il Ministro Raffaele Fitto si è dimesso “per trasferirsi rapidamente a Bruxelles in modo da non essere più incalzato da Sindaci e presidenti di Regione che ormai lo chiamavano direttamente chiedendo conto dei soldi ‘comunitari’ mai ricevuti. La guerra nella ex URSS, con il denaro trasferito direttamente dalla Commissione europea ad una delle parti in guerra (l’Ucraina ndr), l’inflazione fuori controllo e poi l’aumento dei tassi di interesse – scrive Lomonte – hanno creato un buco nel bilancio della UE che nel giugno 2023 era di 66 miliardi. Ma oggi supera i 100 miliardi. Nessuno lo spiega, ma una parte del denaro del programma NextGeneration EU che avrebbe dovuto finanziare in Italia il Pnrr era stato erogato a debito dalla Bce che vi applica gli interessi: solo nel 2023 l’incremento della spesa per interessi è stato di 19 miliardi. Nessun Paese, con l’economia di Germania e Italia in ginocchio con 19 mesi consecutivi di crollo della produzione industriale, può o vuole coprire il buco di bilancio della Commissione europea: di qui i mancati trasferimenti ai Paesi membri”.

Sta franando tutto ma si fa finta di nulla tra partire di calcio e partite di tennis: un Paese finito con il trionfo dei ‘cervelli all’ammasso’…

Il Segretario di Siciliani Liberi allarga l’orizzonte della sua analisi sul Pnrr a tutta l’Unione europea: “Il ‘Pnrr’ – scrive – non è paralizzato e definanziato solo in Italia, ma in ogni singolo Paese della Ue. L’enorme inflazione registrata in tutti i Paesi dell’Unione europea dopo la creazione di molti trilioni di euro usati per comprare titoli di Stato da tutti i Paesi Ue che avrebbero altrimenti fatto default sul debito pubblico – fra cui l’Italia che in soli 4 anni fra il 2020 e il 2024 ha cumulato altri 700 miliardi di euro di debito pubblico – ormai ha superato i 3 trilioni. La Bce paga ricchi interessi alle banche che vi tengono parcheggiati i soldi: solo nel 2023 ha perso 1,3 miliardi (http://www.conquistedellavoro.it/…/bce-nel-2023-primo…). Non può più stampare altri trilioni di euro e prestarli agli Stati perché questi sono già tutti oltre il limite della sostenibilità del loro debito, mentre l’immissione di altro denaro nei bilanci degli Stati che poi la usano per pagare ‘bonus’ e ‘cassa integrazione’ a cittadini e imprese che non lavorano e non producono non farebbe che aumentare ulteriormente l’inflazione: con i prezzi già da tempo divenuti insostenibili, a fronte di salari che non sono mai aumentati. È questo, e non altro, a determinare il default di fatto di Regioni e Comuni. È questo che impedisce alla Regione siciliana di trasferire denaro fresco ad AST, l’Azienda di trasporto pubblico su bus della Sicilia, per far riparare i pullman. O di trasferire 20 milioni ad AMAT, l’Azienda del trasporto pubblico del Comune di Palermo, che fa finta di non essere fallita con un bilancio del 2022 chiuso in perdita di 20,8 milioni. È questo che impedisce ai Comuni siciliani tutti di pagare in tempo le bollette della corrente elettrica, facendoli passare nel mercato di ‘salvaguardia’ dove vengono penalizzati da tariffe letteralmente punitive senza che – sono parole del sindaco di Canicattini Bagni presidente di ANCI SIcilia – “nessun politico regionale o nazionale faccia nulla”.

Tanti Paesi dell’Unione europea si stanno preparando per il dopo euro, Germania in testa. E l’Italia? Per ora vanno in scena attacchi furibondi al Governo Meloni che sta cercando di opporsi al completamento del ‘saccheggio’ del nostro Paese iniziato nei primi anni ’90

Da qui le conclusioni del leader degli Indipendentisti siciliani: “È, chiaramente, una situazione il cui unico esito sarà la fine dell’euro e della Ue. La Germania, messa in ginocchio dal costo dell’energia ha annunciato decine di migliaia di licenziamenti persino alla Volkswagen: fatto mai avvenuto nei quasi 100 anni di storia dell’azienda. Di fatto, tutti i Paesi all’infuori dell’Italia completamente paralizzata si stanno già muovendo per il dopo-euro e il dopo-Ue. In questa situazione, continuare a raccontare favole come il ‘Pnrr’ o i ‘fondi europei’ oppure – come fa ANCI Sicilia – lanciare ‘appelli’ è puro infantilismo politico. Occorre fin da adesso lavorare per il dopo-euro e il dopo-Ue. Mentre però alla fine del Fascismo era attiva in Italia l’azione politica dei cattolici e dei socialisti, oggi la politica italiana è – letteralmente – inesistente”. In realtà, non è per tutti così, perché, tra le righe, la presidente del Consiglio dei Ministri italiana, Giorgia Meloni, che non difetta certo di intelligenza politica, ha lasciato intendere che potrebbe anche porre fine al suo Governo. E ha perfettamente ragione: come abbiamo già scritto, l’Italia non può affrontare i costi della guerra in Ucraina e un folle Patto di stabilità che ha imposto al nostro Paese un taglio di 100 miliardi di euro in sette anni. Tra l’altro, ormai da mesi, il Governo Meloni è oggetto di attacchi di tutti i tipi, interni ed esterni all’Italia, probabilmente da parte di chi vorrebbe finire di ‘saccheggiare’ il nostro Paese prima del crollo dell’euro. Il Governo Meloni si sta opponendo, questo va riconosciuto. Se fino ad ora l’attuale Governo non è caduto è perché Giorgia Meloni, i suoi familiari e i suoi Ministri non hanno ‘scheletri negli armadi’, a parte gli ‘scivoloni’ di qualche Ministro su donne e altre amenità. Ma non sappiamo quanto l’attuale Governo potrà resistere. Ricordiamoci cosa avvenne nel 2011. Torniamo a ribadire che l’Italia dovrebbe uscire subito dall’Unione europea dell’euro per aderire al dollaro americano (qui il nostro articolo): è questo l’unico modo per evitare che ‘europeisti’ e fondi sovrani finiscano di ‘spolpare’ l’Italia.

La dimostrazione numeri alla mano che nei Comuni di Palermo e di Catania i fondi del tanto decantato e celebrato Pnrr dell’Unione europea non sono mai arrivati

E’ arrivata la sesta rata del Pnrr? No. Proprio oggi vanno all’asta Btp per 8,5 miliardi di euro. Il Pnrr è una grande presa in giro. Ue alla frutta, l’Italia esca dall’euro prima del grande crollo

Qualcuno ha informato i palermitani che i soldi del Pnrr per la sistemazione della piscina comunale non ci sono? La nuova denuncia di Ciro Lomonte e Il Sole 24 Ore che…

Ogni giorno la cronaca lo conferma: i fondi del Pnrr sono una ‘presa per il culo’ europeista. Ciro Lomonte di Siciliani Liberi lo scrive da quasi un anno e sta avendo ragione su tutta la linea

Ciro Lomonte torna a segnalare l’assenza dei fondi del Pnrr: nella ‘trappola’ dei soldi europei che non ci sono finiscono anche i lavori al Giardino Inglese di Palermo

Ciro Lomonte non molla: il Pnrr è una presa in giro e la Ue a ‘trazione’ tedesca sta per ‘franare’ insieme con la Germania. Le parole di fuoco di Vincenzo De Luca al Governo nazionale

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Nuova denuncia di Ciro Lomonte (Siciliani Liberi): la Cassa depositi e prestiti dovrebbe prestare ai Comuni i soldi del Pnrr che non arriveranno più

Il Governo Meloni annuncia l’arrivo della quarta rata del Pnrr. Ma Ciro Lomonte (Siciliani Liberi) insiste: “Il Pnrr è una presa in giro, i soldi non ci sono

“I soldi del Pnrr non ci sono, è tutta una farsa”. Nuova denuncia di Siciliani Liberi mentre gli esponenti di tutti gli altri partiti politici tacciono

I fondi del fantastico e immaginifico Pnrr? ‘Minchie di mare volanti’ che si stagliano nel cielo dell’Unione europea delle chiacchiere. I ‘casi’ di Palermo e Catania

Comincia a sbriciolarsi il muro del silenzio che fino ad oggi ha avvolto la beffa del Pnrr. Il giornale ‘europeista’ Corriere della Sera inizia con i dubbi…

‘Sti soldi europei ci sono? Siciliani Liberi insiste: il Pnrr è privo di fondi. Ma per Governo nazionale, Governo siciliano e Corte dei Conti è tutto regolare. Mah

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Risanamento della costa orientale di Palermo: ma i 54 milioni di euro di fondi Pnrr ci sono o è la solita presa in giro ‘europeista’ che va in scena in mezza Italia?

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