L’Italia ha un record mondiale inarrivabile: è il Paese dove i cittadini sono poco inclini a battersi per difenderlo nel caso venisse coinvolto in una guerra

di Nota Diplomatica

Questo particolare primato è certificato dalla Gallup, la nota multinazionale americana di analisi e consulenza

Secondo un recente sondaggio internazionale della Gallup, l’Italia detiene un importante, seppure curioso, record mondiale: è in assoluto – e di parecchio – il Paese i cui cittadini sarebbero meno inclini a battersi per difenderlo nel caso venisse coinvolto in una guerra. Infatti, interrogati sulla loro volontà di combattere per la difesa della loro patria, il 78% degli italiani intervistati ha dichiarato di non essere disponibili all’impegno; gli abitanti del Belpaese sono seguiti in ordine decrescente dagli austriaci (62%), i tedeschi (57%), i nigeriani (54%) e gli spagnoli (53%). Per quanto l’Italia non sia un Paese particolarmente guerresco, il suo notevole distacco in classifica sorprende, specialmente perché altri dati indicano come gli italiani siano più che mediamente felici della vita nel Belpaese, come risulta dal World Happiness Report, sempre della stessa Gallup.

Perché?

Almeno l’inizio di una possibile spiegazione del fenomeno emerge da una veloce occhiata alla classifica ‘inversa’, quella dei Paesi i cui cittadini danno maggiormente la loro disponibilità a battersi in difesa della propria patria. Qui i primi sono: Armenia (96%), Arabia Saudita (94%), Azerbaijan (88%), Pakistan (86%) e Georgia (83%). Salta agli occhi che queste sono tutte nazioni molto più esposte al rischio di trovarsi realmente coinvolte in una guerra rispetto ai (relativamente pacifici) Paesi dell’Europa Occidentale. L’Italia è infatti particolarmente ben protetta: da una parte, grazie alla barriera naturale posta dal Mediterraneo che perlopiù la circonda, e, dall’altra, da ‘vicini’ – come la Francia, la Svizzera e l’Austria – con i quali i rapporti sono buoni e che sarebbero ostacoli già difficili da superare prima di arrivare sul territorio italiano. E poi, c’è sempre ‘l’ombrello’  Nato…

La spiegazione: una limitata propensione alla violenza, mescolata a un (forse eccessivo) ottimismo rispetto ai possibili sviluppi futuri della geopolitica…

Al di là della scarsa possibilità di trovarsi coinvolta prossimamente in una guerra, l’Italia in sé è un Paese notevolmente poco incline alla violenza – malgrado la tendenza dei media suggerisca diversamente… Il ‘tasso di omicidi’ nel Paese è tra i più bassi del mondo; lo 0,55 ogni 100mila abitanti secondo dati recenti. Nella graduatoria internazionale degli omicidi occupa un posto poco sotto la Svizzera e appena sopra la Norvegia, ben meno di un decimo del tasso di omicidi statunitense e anni luce da quello dei Paesi latini ‘seriamente’ violenti come Honduras (35 ogni 100mila) e Ecuador (27 ogni 100mila). A questo punto, il suggerimento che emerge dalla sovrabbondanza di numeri presenti in questa nota parrebbe essere che non è lo scarso patriottismo a frenare gli italiani dal voler difendere militarmente il proprio Paese, bensì una limitata propensione alla violenza, mescolata a un (forse eccessivo) ottimismo rispetto ai possibili sviluppi futuri della geopolitica…

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