Gesù deve spiegare ai discepoli, Pietro in testa, che non è venuto sulla Terra per restaurare il regno di Israele ma il regno di Dio con la sua morte e la sua Resurrezione

di Frate Domenico Spatola

La celebre risposta a Pietro in un passo del Vangelo di Luca (Luca 9,18-22)

Nel Vangelo di Luca, quando Gesù doveva prendere una decisione importante o impegnarsi in una nuova tappa della sua missione, pregava il Padre. Accadde anche la volta che voleva risposte da Pietro e dai suoi, prima dell’annuncio della sua passione. Ormai la morte era all’orizzonte del suo ministero. Chiese ai discepoli cosa la gente pensasse di lui. “Giovanni Battista reincarnato, o Elìa, o un profeta del passato”. Risposte macabre e deprimenti. “Ma voi – incalzò – chi dite che io sia?”. Ambiguo quanto inquietante fu Pietro: “Tu sei il Cristo di Dio!”. Ad altro infatti ammiccava quel “Cristo”, come l’atteso per restaurare il regno di Israele con il giudizio sulle Nazioni. In contrapposizione Gesù guardava in tutt’altra direzione. Lungi dal togliere la vita agli altri, egli avrebbe dato la sua sulla croce: “Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno”. Non poté perciò non tacitare Pietro e i discepoli, imponendo loro a non diffondere false informazioni su di lui.

Foto tratta da La Luce di Maria

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