Rispetto al 2018 i grillini hanno perso oltre 7 milioni di voti. Il futuro del Movimento, che Conte sta provando a rilanciare, passa dal ‘divorzio’ dal PD e da Beppe Grillo

Il post di sei anni fa quando i grillini erano ancora rivoluzionari

Stamattina Facebook rilancia un mio post del Settembre 2018: “E’ inutile che vi affanniate, stolti della vecchia politica. Gli italiani hanno scelto i grillini per cambiare l’Italia. E la cambieranno. Alla faccia vostra. Purtroppo c’è anche la Lega, teratologia della storia. Ma è un regalo della vostra legge elettorale con la quale vi siete comunque auto-incaprettati. Tra un po’ anche la televisione cambierà registro. E voi, con le vostre bugie, finirete nell’unico luogo che vi attende con ansia e che vi inghiottirà: l’oblìo. Buon giorno a tutti!”. Quando scrivevo questo post il Movimento 5 Stelle aveva vinto le elezioni politiche prendendo oltre 9 milioni di voti. Questo era avvenuto nel Marzo del 2018. A Settembre era già iniziata l’avventura del Governo Giallo-Verde, ovvero il Governo tra grillini e leghisti. Allora non immaginavo che i grillini avrebbero tradito sistematicamente quasi tutti gli impegni assunti con gli elettori. Come tanti italiani mi ero illuso che i grillini avrebbero cambiato l’Italia.

E’ stato il leader della Lega, Matteo Salvini, nel 2019, a regalare il Governo dell’Italia e il Movimento 5 Stelle al PD

In verità, sul tradimento dei grillini una parte importante va addebitata a quel ‘genio’ della politica di Matteo Salvini, allora come oggi segretario della Lega. E’ stato Salvini che, nel 2019, ha aperto la crisi del Governo Giallo-Verde, consegnando l’Italia e il Movimento 5 Stelle al PD, il Partito Democratico. Il PD, nel 2018, ha perso le elezioni e nel 2019 è tornato al Governo grazie alla Lega di Salvini. Chissà perché questo passaggio non viene mai ricordato. In verità, i grillini, già in occasione del dibattito sulla legge Economica e Finanziaria 2019, avevano cominciato a deragliare. C’erano state le prime polemiche sul Decreto Genova. Ecco un passo di un mio articolo del 19 Novembre 2018 scritto su I Nuovi Vespri. Si illustra un passaggio del Decreto Genova voluto dal Governo Giallo-Verde: “E’ un articolo del Decreto su Genova che consentirà di spargere i fanghi di depurazione nei terreni agrari. Che veleni contengono? Gli idrocarburi sono una certezza. Diossine e altri veleni? La Lombardia non li vuole. E c’è il dubbio che finiscano nel Mezzogiorno, com’è già successo a Camastra, in provincia di Agrigento. Altra certezza: gli industriali del Nord risparmieranno un sacco di soldi!” (qui l’articolo per esteso). Come potete notare, già nel Novembre 2018, otto mesi dopo le elezioni politiche, i grillini avevano cominciato a cambiare opinione. Il Decreto Genova prevedeva lo spargimento dei fanghi tossici nei terreni agrari. Una porcata incredibile adottata dal Governo di grillini e leghisti. Già allora cominciavo a prendere le distanze da un Governo nazionale che dimostrava di non essere molto diverso dai Governi precedenti.

La lunga serie di impegni non mantenuti dai grillini al Governo dell’Italia

Inutile ricordare tutti gli impegni non mantenuti dai grillini. Il più grave è il disinteresse verso i cittadini del Sud e della Sicilia che, nel Marzo del 2018, hanno votato in massa Movimento 5 Stelle. C’era, da parte dei grillini, per citare un esempio, un impegno per difendere il grano duro del Mezzogiorno d’Italia. Impegno miseramente disatteso. Al contrario, nel 2021, al tempo del Governo di Mario Draghi, proprio i grillini, con un loro esponente Ministro delle Politiche agricole – si tratta di Stefano Patuanelli – scipperanno 2 miliardi di euro all’agricoltura del Sud e della Sicilia (qui un mio articolo del 5 Maggio 2012 su I Nuovi Vespri). Eh già, perché tra i tanti tradimenti dei grillini c’è anche l’appoggio al Governo Draghi. Non tutti, in verità, erano d’accordo. Ma Bebbe Grillo, che allora comandava ancora il Movimento, impose l’appoggio al pessimo esecutivo Draghi.

Matteo Renzi è al giro finale, anche se l’Unione europea dell’euro sta provando a salvarlo

E oggi? Alle ultime elezioni europee il Movimento 5 Stelle ha preso circa 2 milioni di voti. In pratica, rispetto al Marzo 2018, ha perso olre 7 milioni di voti. Giuseppe Conte, coordinatore di quello che resta del Movimento 5 Stelle, sta provando a rilanciare il Movimento sbarazzandosi di Grillo e distaccandosi dal cosiddetto ‘Campo largo’, un imbroglio politico con il quale il PD – che non ha i voti per governare l’Italia – sfrutta a proprio uso e consumo i voti dei grillini e dei piccoli schieramenti politici che, senza il PD, non raggiungerebbero il quorum per entrare in Parlamento. Da qualche settimana assistiamo alla sceneggiata di Matteo Renzi, ‘capo’ di un movimento con pochi voti che cerca di rientrare nel PD. E’ la solita Unione europea dell’euro che sta cercando di fare rientrare Renzi nel PD. Non dobbiamo dimenticare che Renzi è espressione dell’Unione europea. Ha governato l’Italia per conto dell’Unione europea provando a far passare una riforma costituzionale voluta dalla stessa Ue ma ‘bocciata’ dagli italiani con il rederendum del Dicembre 2016. Oggi l’Unione europea, che già controlla il PD con Elly Schlein, ha provato a far rientrare Renzi nel PD. La Ue vuole fare ‘massa critica’ in un momento storico in cui la maggioranza degli elettori dei 27 Paesi Ue non va verso la destra, come cercano di farci credere, ma vota per i partiti che avversano la stessa fallimentare Unione europea. Il progetto Ue di far rientrare Renzi nel PD sta fallendo. Questo grazie a Conte che non ne vuole sapere di allearsi con Renzi. Ed ha ragione: è stato Renzi, per conto dell’Unione europea dell’euro, a far cadere il Governo Conte bis, spianando la strada al Governo Draghi che i parlamentari grillini hanno appoggiato di malavoglia.

Inevitabile che il Movimento 5 Stelle di Conte si allontani dal PD: è una questione di sopravvivenza

Come si può notare, il ‘Campo largo’ – che è sempre sponsorizzato dall’Unione europea, sta franando. Conte non vuole Renzi e, con molta probabilità, sta provando a rilanciare il Movimento 5 Stelle completamente sganciato dal PD. Anche in questo caso ha ragione. I grillini in questi anni hanno perso l’elettorato rivoluzionario. Ma una parte del consenso è rimasto. Il problema è che più i grillini sono vicini al PD, più gli elettori di questo Movimento si allontanano. Conte deve provare a costruire un Movimento alternativo al centrodestra e, contemporaneamente, alternativo al PD, che si spaccia per partito di ‘sinistra’ ma che, in realtà, è, in Italia, il partito di riferimento dell’Unione europea ultra-liberista e globalista al servizio delle multinazionali e oggi, anche se con tanti ‘mal di pancia’, al soldo degli Stati Uniti d’America. Non a caso il PD appoggia l’Ucraina nella guerra contro la Russia, mentre il Movimernto 5 Stelle di Conte è contro la guerra. Ci sono altre differenze tra grillini e PD. Nel 2019 l’allora Ministro del PD Francesco Boccia avrebbe voluto approvare l’Autonomia differenziata, addirittura senza i LEP, i Livelli Essenziali delle Prestazioni, che avrebbero dovuto essere calcolati da soggetti estranei al Parlamento (qui un mio articolo del Novembre 2019). Mentre i grillini nutrivano dubbi. Oggi il PD raccoglie le firme contro la legge sull’Autonomia differenziata che cinque anni fa avrebbe voluto approvare! E questo la dice lunga su questo partito inutile e dannoso. Morale: con molta probabilità il PD e il centrosinistra divisi perderanno le elezioni in Liguria: passaggio indispensabile per consentire a Conte di provare a rilanciare il Movimento 5 Stelle ‘distinto e distante’ dal PD.

Foto sopra tratta da Avvenire

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