La Ue impone all’Italia sette anni di austerità e Governo e Parlamento invece di contestare l’Europa si illudono di scongiurare le proteste popolari con repressione e galera. Il Ministro Nordio che ne pensa?

Va contestata l’Unione europea e il folle e truffaldino nuovo Patto di stabilità, non la gente che scenderà in piazza per protestare

Le carceri italiane sono piene di detenuti e non si riesce a trovare il modo per affrontare questo problema. E cosa fanno il Governo nazionale e il Parlamento? Creano nuovi reati che prevedono la galera e inaspriscono la pena con la previsione di mandare altre persone in galera. C’è di tutto e di più nel disegno di legge Sicurezza varato dall’esecutivo di Giorgia Meloni. Non è difficile capire cosa sta succedendo: l’Unione europea ha ‘condannato’ l’Italia a sette anni di nuova austerità: in sette anni il nostro Paese dovrebbe tagliare 100 miliardi di euro circa. Una follia, se si pensa che l’Italia paga già ogni anno una cifra spropositata di interessi su un debito pubblico truffaldino imposto sempre dalla Ue dell’euro: poco più di quanto si spende ogni anno per l’istruzione, secondo secondo la Banca d’Italia (poco meno di 50 miliardi di euro all’anno), un po’ di più secondo altre fonti. In più ci sono i costi della guerra in Ucraina. Il risultato è che nella manovra economica e finanziaria 2025, pari a 25 miliardi di euro, mancano all’appello 11 miliardi di euro; in più bisogna trovare i soldi per continuare a foraggiare la guerra in Ucraina. E’ chiaro che nei prossimi mesi si attendono proteste sociali di piazza. Così il Governo attuale opta per una stretta repressiva, nella speranza che la gente – che pagherà duramente gli effetti delle folli politiche di un’Unione europea sempre più penosa e fallimentare – non scenda nelle piazze con i forconi.

Il provvedimento in buona parte sbagliato arriva mentre le carceri già scoppiano. E’ evidente che Governo e maggioranza di centrodestra temono i cittadini che potrebbero scendere in strada con i forconi

Di fatto, quella messa in campo dal Governo, più che una manifestazione di forza, sembra una manifestazione di paura e di debolezza. Il provvedimento, che è stato già approvato dalla Camera dei deputati e che è passato all’esame del Senato, si compone di 38 articoli, introducendo 20 nuovi reati; aumentano anche le pene e le sanzioni mentre per alcune norme si prevedono interpretazioni più restrittive. Si introduce il reato di “raduni pericolosi”. Come già accennato, il Governo teme che i cittadini esasperati per l’austerità imposta dai massoni falliti dell’Unione europea scendano in piazza con i forconi. Invece di contestare l’austerità imposta da Bruxelles il Governo Meloni si illude di spaventare i cittadini introducendo nuovi reati e inasprendo le pene. Stupisce il silenzio del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, magistrato in pensione (foto sopra tratta da Il Giornale). Nordio è sempre stato un garantista e vederlo oggi nei panni di Guardasigilli di un Governo spaventato dalla piazza che si illude di risolvere i drammatici problemi sociali con la repressione desta molto stupore. Forse il suo silenzio anticipa le dimissioni? La cosa non ci stupirebbe.

Se a bloccare le strade e le ferrovie saranno migliaia di persone che si farà? Si arresteranno tutte? E in quali galere dovrebbero essere rinchiuse?

Comprensibile la stretta sugli scafisti che guadagnano sulla pelle dei migranti. Idem per la stretta su chi occupa le abitazioni private con l’introduzione del nuovo reato di “occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui”. In realtà, le leggi per impedire l’occupazione di abitazioni private ci sono ma a giudicare da quello che succede o non vengono applicate, o si tergiversa. La trasmissione Fuori dal coro di Mario Giordano ha documentato e documenta tanti, troppi casi di lassismo da parte delle ‘autorità’ su questo fronte: più che giustificato, insomma, l’intervento del Governo e del Parlamento. Comprensibile pure la stretta contro gli atti vandalici. Lo stesso discorso vale per l’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui: anche se in questo caso bisognerebbe distinguere da caso a caso. Dubbi sul nuovo reato di “rivolta all’interno dell’istituto penitenziario”: nelle carceri si vive malissimo e questa norma non farà altro che aggravare la situazione. E dubbi anche sul nuovo reato per colpire i migranti che protestano nei centri di accoglienza, altri luogi di reclusione dove si vive in condizioni di grande disagio. La verità è che l’Italia non ha più i soldi per trattare in modo più umano carcerati e migranti reclusi nei centri di accoglienza e, anche in questo caso, si illude di risolvere i problemi con la repressione. Assurdo e antidemocratico l’introduzione del reato di “blocco stradale” che, da illecito amministrativo, diventa reato. Prima era prevista una multa da mile a 4 mila euro; ora il Governo e il Parlamento introducono la galera: un mese di reclusione se il reato è compiuto da un singolo, fino a due anni se il reato è compiuto da più persone. Follia allo stato puro degna dei cannoni di Bava Beccaris. Qui il Governo e il Parlamento gettano la maschera: hanno paura delle proteste popolari. Una domanda alla politica: se a bloccare una strada saranno migliaia di persone che si farà? Si arresteranno tutte? E in quali galere dovrebbero essere rinchiuse?

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