Non sarebbe il caso di approfondire l’acquisizione del 50% circa di Commerzbank da parte di UniCredit? In Italia ci sono 3 mila e 300 Comuni senza sportelli bancari e ce ne andiamo in Germania?

In questa storia ci sono un paio di stranezze. A cominciare dal fatto che la notizia è scomparsa dai media

La notizia è stata commentata solo per un paio di giorni, poi è sparita. Tema: l’acquisto di circa il 50% di Commerzbank, un’importante banca tedesca, da parte di UniCredit. Un’operazione che è stata presentata in modo un po’ contraddittorio: con Blomberg, multinazionale che opera nell’informazione in tutto il mondo, ha descritto il Cancelliere tedesco, Olaf Scholz, “colto di sorpresa”. E’ pensabile che il capo del Governo della Germania non sappia nulla di quello che fa il Ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner, che ha gestito l’operazione Commerzbank? Solo un ingenuo può credere a una ricostruzione del genere. Così come è impossibile che la Banca Centrale Europea (BCE), che non è la Banca Centrale dell’Unione europea ma una Banca privata controllata dai tedeschi, non sapesse nulla di questa operazione. E allora dove sta la verità in questa storia scomparsa dai media occidentali? E’ un grande colpo della banca italiana, ovvero UniCredit, che va alla conquista di un ‘pezzo’ del sistema bancario tedesco o la storia è un po’ diversa’

Ma Commerzbank cinque anni fa non era una grande banca tedesca in crisi?

Intanto precisiamo che non è credibile che Unicredit non abbia concordato l’acquisizione del 50% circa di Commerzbank con la BCE. Anzi, è probabile che sia stata la BCE a gestire questa singolare acquisizione. Chi ha un po’ di memoria ricorderà che nel 2019 due grandi banche tedesche erano in grande difficoltà. E una delle due banche tedesche in difficoltà, guarda caso, era proprio Commerzbank (l’altra era Deutsche Bank: qui un articolo e qui un altro articolo). E’ migliorata la situazione di queste due banche tedesche? Questa è una domanda da cento punti. Perché? Semplice: perché il sistema bancario tedesco, durante la pandemia, ha allargato a dismisura i cordoni della borsa, soprattutto per sostenere le imprese. Allora non c’era la guerra in Ucraina, il gas russo affluiva copioso e a prezzi bassi in Germania, le ‘casse’ tedesche erano piene di soldi e il Governo tedesco largheggiava. Oggi, come tutti sappiamo, è arrivata la crisi economica, provocata dalla guerra in Ucraina, che sta mettendo a dura prova tutta l’economia dell’Unione europea, non risparmiando il sistema economico della Germania. Molto interessante, al riguardo, un post pubblicato da un canale Telegram nei giorni scorsi proprio sull’economia tedesca. Leggiamolo insieme:

I dati sulla crisi dell’economia tedesca

“La casa automobilistica tedesca Volkswagen non è l’unica colpita dalla crisi che imperversa in Germania. Esaminiamo l’elenco delle società Deutsche, un tempo gloriose: – fornitore di automobili ZF Friedrichshafen entro il 2028 taglierà 14mila posti di lavoro in Germania: è più economico e conveniente produrre all’estero, i dipendenti sono già andati a una riunione di protesta. Il gruppo tecnologico Bosch prevede di licenziare 3mila dipendenti. L’azienda chimica BASF chiude la produzione nella nativa Ludwigshafen e costruisce un enorme complesso in Cina. L’azienda chimica Bayer ha già tagliato 1,5 mila posti di lavoro. Presso l’acciaieria Thyssenkrupp tutti i 27mila lavoratori sono preoccupati per la loro sorte. Anche la società svedese di produzione di batterie Nothvolt, che sta costruendo uno stabilimento in Germania (coraggiosamente!), taglia costi e posti di lavoro”.

E’ lecito manifestare dubbi su questa operazione considerato che il sistema bancario italiano lascia senza sportelli circa 3 mila e 300 Comuni italiani?

L’acquisizione del 50% circa di Commerzbank da parte di UniCredit è stata salutata come una grande operazione strategica della banca italiana. E’ una tesi rispettabile che noi, per l’appunto, rispettiamo. Ma siccome di mestiere facciamo i giornalisti è anche corretto manifestare qualche dubbio. Considerato che Commerzbank era già in difficoltà cinque anni fa e rilevato che l’economia tedesca è in difficoltà, ebbene, sorge un dubbio che riassumiamo in un paio di domande: Commerzbank è una banca in salute? La BCE – che, ribadiamo, non è la Banca Centrale Europea ma una Banca privata controllata dai tedeschi – sta ‘pilotando’ il salvataggio di Commerzbank? Sarebbe o no singolare se il sistema bancario italiano, che lascia 3 mila e 300 Comuni senza sportelli bancari, avesse deciso di sostenere il sistema bancario tedesco? Come stanno, in realtà, le cose? Ribadiamo: non abbiamo alcuna certezza, i nostri sono solo dubbi. Dovrebbe essere la politica a fare un po’ di chiarezza. O no?

Foto tratta da Il Fatto Quotidiano

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