Gesù capovolge la legge di Mosè: da “Non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te” a “Fai agli altri quello che vuoi sia fatto a te”

di Frate Domenico Spatola

Se ci si limita ad amare chi ci ama, ci ricorda Gesù citato nel Vangelo di Luca, si resta pagani

L’evangelista Luca detta la Costituzione per i discepoli di Gesù. La regola d’oro offerta, corregge l’altra a sintesi della Legge di Mosè, che recitava “Non fare agli altri, quello che non vuoi sia fatto a te”. Era criterio minimalista, necessario in una convivenza condominiale, per beduini nel deserto. Gesù al contrario chiede il positivo: “Fai agli altri quello che vuoi sia fatto a te”. Il capovolgimento è radicale e impegna all’etica dell’amore. Il suo mantra: “Amare i nemici, da renderli amici”, raggiunge l’apice con l’invito a pregare per chi odia. Pacifismo gandhiano “ante litteram”? Le motivazioni in Gesù sono altre e riferite al modello divino: il Padre misericordioso. Il discepolo lo deve imitare, per essere suo figlio. Altrimenti si resta pagani, se si ama chi ci ama. L’amore conosce iridescenti forme attuative, e tutte unificate dal comune denominatore: la misericordia del Padre, la perfezione cui il discepolo è chiamato a ispirarsi.

Foto tratta da il Dolomiti

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