Un articolo dei russi sulla misteriosa fine del Bayesian, l’imbarcazione per miliardari affondata nel mare di Porticello dove trionfa il ‘Così è se vi pare’ di pirandelliana memoria

L’articolo scritto da LA PRAVDA, che comunque è interessante, lascia aperti gli interrogativi che accompagnano questa strana storia che, ancora una volta, ha la Sicilia come teatro

Ci sembra interessante riprendere un articolo pubblicato dal quotidiano russo LA PRAVDA sull’affondamento del Bayesian, il veliero per miliardari affondato in circostanze misteriose all’alba del 19 Agosto scorso nelle acque del mare di Porticello, a circa 16 km da Palermo, con a bordo pezzi da 90 del mondo economico e finanziario anglosassone (qui un articolo). Perché riprendiamo proprio l’articolo del noto quotidiano della Russia? Perché noi stiamo seguendo le ricostruzioni del noto giornalista d’inchiesta Cesare Sacchetti, che nel suo blog La Cruna dell’Ago ha tirato in ballo proprio i russi come i possibili protagonisti di questa storia. Sacchetti non crede alla storia del tornado, come del resto non ci credono le persone che hanno dimestichezza con imbarcazioni così sofisticate. Prima di dare spazio a LA PRAVDA riprendiamo, per grandi linee, il ragionamento di Sacchetti.

La ricostruzione dei russi è interessante, soprattutto per chi, come noi, segue il ragionamento del blog ‘La Cruna dell’Ago’ di Cesare Sacchetti

“Il Bayesian – scrive Sacchetti – sembra aver subito un attacco con un’arma alquanto sofisticata, una probabilmente non molto dissimile da quella che negli Stati Uniti viene chiamata tecnologia Quicksink, che prevede il lancio di una bomba aerea contro l’obiettivo che affonda in pochissimo tempo… La nave una volta che è colpita da questa bomba affonda nel giro di pochissimo tempo e chi è a bordo non ha praticamente il tempo di fare nulla, talmente devastante è l’attacco subito. Altri hanno ipotizzato che a lanciare l’attacco sia stata un’arma ad energia diretta che prevede l’utilizzo di un potente laser tale da affondare la nave anche in questo caso nel giro di altrettanto breve tempo”. E ancora. “Soltanto un evento devastante può portare a far inabissare una barca così grande nel giro di pochissimo tempo, e non è un qualcosa che può essere attribuito a circostanze naturali… Coloro che hanno lanciato questo attacco hanno studiato tutto con attenzione. Sapevano ovviamente chi c’era a bordo di quella barca e sapevano esattamente dove si trovavano i personaggi da colpire che non avevano possibilità di sopravvivere, poiché questi si trovavano al chiuso delle loro lussuose cabine, a differenza invece dell’equipaggio che è riuscito a salvarsi praticamente per intero”.

Russia e Turchia sullo sfondo

Chi sono i Paesi che oggi hanno a propria disposizione queste tecnologie di morte? Per Sacchetti, sono grosso modo due i Paesi che oggi possono usufruire di queste tecnologie: Stati Uniti d’America e Russia. “Le nostre fonti – scrive Sacchetti – sembrano propendere più per un intervento dei russi che di quello degli americani, in quanto anche in questa occasione, non molto differentemente da quanto accaduto sul lago Maggiore, si preparava un nuovo evento volto a destabilizzare i Paesi che si sono più avvicinati alla Russia, in questo caso la Turchia di Erdogan, che singolarmente era stata già colpita da un devastante terremoto pochi giorni dopo che il suo Ministro degli Interni aveva rivolto una dura accusa allo stato profondo americano, accusato di interferire con le elezioni del Paese, un tempo invece vicino all’anglosfera”. Anche questo passaggio non fa una grinza, perché la Turchia di Erdogan, come tanti altri Paesi del mondo (basti ricordare i Paesi arabi che producono petrolio) ha abbandonato gli Stati Uniti ed è passata con Cina e Russia (qui per esteso l’articolo).

“La tempesta più potente” non sembra essere un evento meteorologico estremo, se è vero che di tale evento non è stata trovata traccia

Andiamo adesso a leggere cosa scrive il quotidiano russo: “I dettagli della morte dei milionari dallo Yacht Bayesiano sono diventati noti. Alcune sfumature hanno sorpreso gli esperti. Ad esempio, che non c’era acqua nei polmoni dei morti”. L’articolo fa riferimento alle autopsie eseguite a Palermo. “Ricordiamo – scrive sempre LA PRAVDA – che la nave bayesiana è affondata il 19 agosto, alle 4:30 del mattino. Il tornado che ha colpito ha ribaltato lo yacht di 56 metri ancorato e ha toccato il fondo abbastanza rapidamente. Il proprietario dello yacht è il miliardario Mike Lynch, che è ancora tacitamente considerato il britannico Bill Gates. La nave affondò entro 15 minuti, abbastanza velocemente… La causa della tragedia è stata la tempesta più potente. Al momento dell’incidente c’erano 22 persone a bordo, cittadini britannici, statunitensi e canadesi”. L’articolo è molto compassato: ed è anche logico, visto che le attenzioni delle agenzie di Intelligence di mezzo mondo sono puntate sulla Russia. Tuttavia, qualcosa di interessante trapela, come il riferimento all’affondamento di un’imbarcazione di oltre 15 milioni di dollari avvenuto “abbastanza velocemente”. Interessante anche il riferimento alla “tempesta più potente” che può significare tutto o nulla. I russi sono troppo intelligenti per non sapere che “la tempesta più potente”, ovvero un evento meteorologico estremo tale da provocare il rovesciamento di un’imbarcazione progettata di oltre 2000 metri quadrati di vele, avrebbe per forza per forza di cose colpito tutta la zona limitrofa in un raggio di almeno due km: ma questo non è avvenuto, se è vero che non ci sono stati danni ad altre imbarcazioni ormeggiate nel porto distante poco meno di 800 metri dal luogo in cui è affondato il Bayesian (qui per esteso l’articolo de LA PRAVDA).

Anche in Russia conoscono Pirandello

Che dire alla fine della lettuta dell’articolo del quotidiano russo? In primo luogo, che è stato scritto ad arte, tra il dire e il non dire, più per seminare dubbi che per definire qualche verità. Già, i dubbi che accompagnano una vicenda destinata a rimanere senza una spiegazione chiara. Non ci sono prove che sia stata utilizzata chissà quale tecnologia da parte di chissà quale Paese: il dubbio rimane ma non ci sono prove, almeno fino a questo momento. Così come sembra molto improbabile, se non impossibile, che un’imbarcazione così importante e sofisticata sia affondata a causa di un evento meteorologico estremo, o di una “tempesta più potente”, per dirla con i russi, della quale non è stata trovata alcuna traccia. Siamo al ‘Così è se vi pare’ di pirandelliana memoria, ovvero l’inconoscibilità del reale: una realtà appena percettibile, sfuggente, della quale ognuno può dare una propria interpretazione tra relativismo e impossibilità di arrivare alla verità.

Foto tratta da Le Cronache Lucane

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