San Massimiliano Maria Kolbe Martire di carità: “Trovai più reliquie di San Massimiliano a ‘Villa Belvedere’ di Carini, in provincia di Palermo, anziché ad Auschwitz”

di Frate Domenico Spatola

Il racconto della vita del Santo: “Si raggiunge, come Dante, l’inferno, e il ritorno sarà tutt’altra cosa”

Interpretò il Vangelo: “Non c’è amore più grande di colui che dà vita per gli altri”. Alla lettera. Non chiese consiglio e si offrì al boia in sostituzione di un altro destinato a morire ad Auschwitz. Gli fu accordato. Trovai più reliquie di San Massimiliano a “Villa Belvedere” di Carini, in provincia di Palermo, anziché ad Auschwitz. I Francescani Conventuali dello stesso suo Ordine hanno raccolto cimeli preziosi, che il furore nazista tendeva a disintegrare. In grandi teche sono visibili le tuniche da lui indossate da uomo libero, ma anche il vestito a strisce della sua prigionia, come per i tanti. Non so come i Francescani siano venuti in possesso di quelli del campo di sterminio. Immagino infatti che siano rappresentativi, perché i condannati, essendo tutti omologati, il vestito di chi moriva passava al successivo ch’era in procinto di esserlo. Il nostro Santo era polacco, e si era distinto in tutta Europa per il culto a Maria Santissima, organizzando la “Milizia mariana” con criteri quasi aziendali. Ebbe vasta diffusione come il giornale da lui curato con lungimiranza fino in Giappone. L’arresto non gli diede scampo e Auschwitz fu luogo idoneo a minarne la tempra. Ridotto a numero. Lessi il suo a Carini, ma non riesco a ricordarlo. Lo tatuavano a fuoco sulla carne, come si suole con le bestie perché come tali venivano trattati. Consiglio un pellegrinaggio di conversione più che a Santiago di Campostela, che sa di sport, ad Auschwitz. Questo sarà sicuramente catartico. Si raggiunge, come Dante, l’inferno, e il ritorno sarà tutt’altra cosa. Vidi la cella dove venne rinchiuso all’inizio di agosto 1941, per morirvi di inedia, ma il 14 dello stesso mese, una iniezione letale ne affrettò il decesso. Stetti a contemplare, sbirciando dalla porta socchiusa, il pagliericcio a terra, e una flebile lampada che mandava luci e ombre inquietanti. Mi rattristò quella visione, con il tormento in me, mentre avvertii pace intorno, quella sicuramente lasciata da lui, Martire di amore, nel suo transito.

Foto tratta da Famiglia Cristiana

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