Alla fine in Venezuela Maduro sta facendo mangiare la polvere agli Stati Uniti e all’Occidente che si devono accontentare di tenere ‘in prigione’ Argentina e Perù ancora per poco…

Come cinque anni fa il socialista Maduro che non si è venduto alle multinazionali ha vinto le elezioni in Venezuela alla faccia dei socialisti venduti al ‘padronato’ dell’Occidente

Come cinque anni fa, gli Stati Uniti d’America e i Paesi occidentali che gli andavano (e che grosso modo gli vanno) ancora dietro contestavano i risultati delle elezioni politiche in Venezuela. Cinque anni fa ha vinto Nicolás Maduro (foto sopra tratta da Il Fatto Quotidiano), di estrazione socialista, ma per gli americani e gli occidentali aveva vinto Juan Gerardo Antonio Guaidó Márquez. Alla fine Maduro è rimasto presidente del Venezuela e di Guaidó, espressione del regime ultra-liberita e globalista, si sono perse le tracce. Oggi le elezioni sono state vinte di nuovo da Maduro ma i soliti occidentali contestano tale elezione e dicono che ha vinto Edmundo González Urrutia, un diplomatico che, gli piaccia o no, è assimilabile, come Guaidó, al regime ultra-liberista e globalista che sta portando l’Occidente alla rovina. Come avviene quasi sempre in questi casi, l’Occidente sta fomentando in Venezuela proteste di piazza che non sortiranno alcun effetto. Tanto per alimentare un po’ d’ ‘casino’ gli Stati Uniti hanno dichiarato ufficialmente Edmundo González vincitore delle elezioni presidenziali venezuelane contro Nicolás Maduro. Questa sceneggiata andrà bene per i Paesi di quello che resta del cosiddetto Occidente industrializzato, che oggi nel mondo può contare su circa un miliardo di abitanti. Agli altri 7 miliardi di abitanti del Pianeta Terra di Edmundo González Urrutia non gliene può fregare di meno.

I socialisti che penalizzano i lavoratori per fare ‘ingrassare’ gli ultra-liberisti e globalisti si trovano solo in un Occidente che nel mondo ‘non caca’ più nessuno

Maduro come quasi tutti i leader socialisti del Sudamerica, non si è venduto al sistema ultra-liberista e globalista occidentale. Non è un corrotto. Di conseguenza per gli occidentali è un corrotto. Mentre i ‘capi’ dei socialisti dei Paesi occidentali, che si sono venduti al regime ultra-liberista e gobalista accettando di penalizzare i lavoratori tagliandogli retribuzioni e pensioni per fare ‘ingrassare’ le multinazionali sono bravi e belli. Insomma, l’unica forma di socialismo che il sistema ultra-liberista e globalista accetta è quello dei socialisti venduti e pagliacci dell’Occidente. In più, per gli Stati Uniti d’America e per i Paesi occidentali che gli vanno ancora dietro c’è anche un problema di controllo del Sudamerica. Così come l’Africa sta salutando l’Occidente per passare con Cina, Russia, India e, in generale, con i Paesi del BRICS, anche il Sudamerica è in subbuglio. Il Sudamerica, nel suo complesso, è stanco del dominio americano e occidentale, se è vero che, al pari dell’Africa, è stato sfruttato per garantire Stati Uniti e Occidente. Buona parte dell’agricoltura sudamericana è stata rovinata dal glifosato, dai pesticidi e dagli OGM, Organismi Geneticamente Modificati. Oggi la stragrande maggioranza di mais e soia coltivati in Sudamerica è OGM. Quando vi dicono che nell’Unione europea gli OGM sono vietati vi raccontano una grandissima minchiata. La stragrande maggioranza degli allevamenti animali dei Paesi europei, soprattutto gli allevamenti da carne, vengono alimentati da mais e soia prodotti in Sudamerica. Carne, latte e formaggi che circolano in Europa provengono in gran parte da allevamenti che fanno uso di mais e soia coltivati in Sudamerica. Nell’Unione europea ci ‘abbuffiamo’ di derivati degli OGM ma non si deve dire. Noi ce ne fottiamo e ve lo diciamo.

I ‘casi’ di Brasile, Argentina e Perù. Presto tutto il Sudamerica, come l’Africa, saluterà l’Occidente e passerà con Cina, Russia, India e, in generale, con il BRICS

I sudamericani sono stanchi dei ricatti americani e occidentali. Gli Stati Uniti, negli anni passati, con l’elezione in Brasile del conservatore Jair Bolsonaro, pensavano di aver messo l’ipoteca su questo Paese. Invece Bolsonaro ha confermato la presenza del Brasile nel BRICS, l’Associazione di Paesi che vuole ridimensionare, se non eliminare, il dollaro americano dagli scambi commerciali internazionali (qui un articolo). Così lo scorso anno gli occidentali hanno ‘taroccato’ le elezioni in Brasile per fare perdere Bolsonaro e per fare vincere un personaggio un po’ controverso, Lula (qui un articolo). La speranza degli occidentali è che Lula faccia uscire il Brasile dal BRICS ma fino ad ora il Brasile è rimasto nel BRICS. La situazione va monitorata perché Lula, come già accennato, è un personaggio un po’ strano: insomma, non è un socialista alla Maduro, che è un fiero avversario del sistema ultra-liberista e globalista. Occidentali e americani sono bene o male riusciti a controllare l’Argentina, un Paese che non ha alcuna convenienza a restare nell’Occidente. Con il solito ammuino/a, come dicono a Napoli, gli occidentali, al secondo turno delle elezioni politiche argentine dello scorso anno sono riusciti a fare vincere Javier Milei, un personaggio al servizio del sistema ultra-liberista e globalista. Così l’Argentina è rimasta prigioniera del Fondo Monetario Internazionale, nota congrega di ‘banditi’ al servizio permanente ed effettivo del solito sistema ultra-liberista e globalista. I risultati si vedono: la povertà, in Argentina, è in aumento e piano piano vanno prendendo piede le rivolte popolari. Gli occidentali non sono riusciti a ‘taroccare’ le elezioni in Perù, vinte dal socialista non venduto alle multinazionali Pedro Castillo. Ma tutto è stato ‘sistemato’ con un colpo di Stato che la grande e democratica ‘informazione occidentale’ ha trasformato in una rivolta contro Pedro Castillo (qui un articolo). Così il Perù, uno dei Paesi più ricchi del mondo, è sempre sotto il controllo occidentale. Ma i Paesi del BRICS, come la talpa di marxiana memoria, scavano, scavano, scavano…

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