A proposito di una notizia ascoltata alla Radio nella quale si racconta dell’affondamento di una nave petroliera nel mare delle Filippine: “Solo uno di loro”…

Non “purtroppo un componente dell’equipaggio non è stato tratto in salvo” ma “solo uno” di loro non è stato tratto in salvo

Tanti anni fa, grosso modo nella seconda metà degli anni ’80 del secolo passato, lavoravo presso un quotidiano. Era Lunedì. Il giorno prima, Domenica, nel corso di una gara motociclistica, c’era stato un terribile incidente. E c’erano stati morti. “Per fortuna nessun italiano”, si leggeva nell’occhiello di un articolo. Il direttore ‘ululava’ come un forsennato: “Quindi non essendo italiani potevano morire? Come potete scrivere queste cose?”. Questa storia mi è tornata in mente stamattina mentre, in auto, ascoltavo il notiziario di una Radio importante. Si parlava della nave petroliera ‘Terranova’ affondata qualche giorno fa nella baia di Manila, nel mare delle Filippine (qui un articolo). “Tutto l’equipaggio è stato tratto in salvo. Solo uno di loro…“. Ecco il punto: non “purtroppo un componente dell’equipaggio non è stato tratto in salvo” ma “solo uno” di loro non è stato tratto in salvo.

Un’amara mancanza di empatia, l’esatto contrario di una celebre poesia di John Donne

In questa cronaca abbiamo trovato un’amara mancanza di empatia nei confronti del prossimo, in parole più semplici, mancanza di umanità. Anzi, dico di più: non è solo mancanza di umanità ma soprattutto lenta ma inesorabile perdita del senso di religiosità che vive nella coscienza di ugni uomo. Quando ho ascoltato l’indifferente superficialità con la quale veniva comunicato questo fatto luttuoso, con la formula linguistica di questo particolare trattamento linguistico dell’informazione mi è tornata in mente una poesia di John Donne. La poesia s’intitola: “Nessun uomo è un’isola”. La riporto:

“Nessun uomo è un’isola,
completo in se stesso;
Ogni uomo è un pezzo del continente,
una parte del tutto.

Se anche solo una zolla venisse lavata via dal mare,
la Terra ne sarebbe diminuita,
come se un Promontorio fosse stato al suo posto,
o una magione amica o la tua stessa casa.

Ogni morte d’uomo mi diminuisce,
perché io partecipo all’Umanità.

E così non mandare mai a chiedere per chi suona la campana:
Essa suona per te”.

L’uomo che non è stato tratto in salvo non è “solo uno”

Confesso che ho familiarizzato con questa poesia leggendo Per chi suona la campana di Ernest Hemingway. Non ho mai dimenticato questo romanzo e non ho mai dimenticato questa poesia di John Donne. “Ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto“, ci ricorda il poeta. L’uomo che si trovava nella nave petroliera e che – almeno fino a questo momento – non è stato tratto in salvo non è “solo uno”: è una parte del tutto e se non è più su questa Terra ricordiamoci che quella era la sua vita: non era “solo uno” ma un uomo con la sua vita che ha lasciato questo mondo per sempre lasciandoci diminuiti.

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