Cinema: Hollywood in crisi con un – 40% di film classici e produzioni televisive. Le sale non tirano più, volano videogiochi e streaming video. Attori e sceneggiatori contro l’Artificial Intelligence

di Nota Diplomatica

Sta crollando un mito

Hollywood è, in buona sostanza, solo un quartiere della città californiana di Los Angeles. Tuttavia, dal punto di vista della notorietà nel mondo, è probabilmente più famoso della metropoli che l’ospita. Ciò per via del ruolo centrale che occupa da oltre un secolo nell’industria cinematografica e, più in generale, nel settore noto come ‘entertainment’ oppure, più familiarmente, ‘showbusiness’. Ebbene, Hollywood –Tinseltown – la ‘mecca’ assoluta delle star, è entrato in una fase di drammatico declino. Secondo la ProdPro, che raccoglie i dati del settore, nel secondo trimestre di quest’anno la produzione cinematografica/televisiva negli Usa, storicamente concentrata nel sud della California, è scesa del 40% rispetto allo stesso periodo del 2022; e ad ora non sembra presentare alcun segno di ripresa. Uno dei motivi – ovvio, ma forse non (da solo) il più importante – è che il cinema semplicemente non tira più come una volta, e questo sullo sfondo di due eventi drammatici: la pandemia di COVID e il prolungato sciopero degli attori e degli sceneggiatori (lo Hollywood Writer’s Strike) dell’anno scorso, in larga parte contro la crescente introduzione delle tecniche dell’Artificial Intelligence nell’industria. (Foto tratta da Italia Oggi)

C’è anche la concorrenza di Toronto, Atlanta e New York per gli esterni urbani

Non è tutto lì però, o almeno non è così semplice. Ci sono nuovi e forti concorrenti per ‘catturare gli occhi’ – e i soldi – del pubblico che prima non c’erano. Il fenomeno è particolarmente evidente nel caso dei videogiochi, un settore ormai da tempo economicamente più importante di quello cinematografico. Inoltre, per quanto sia più difficile quantificarne l’impatto, c’è lo streaming video, modalità sempre più diffusa tra gli utenti. Pure il relativo indebolimento del mezzo televisivo è un fattore, anche se resta un mercato importante per le produzioni hollywoodiane. Una parte del problema è rappresentata dallo stesso Hollywood, soprattutto per i suoi costi ‘stellari’ sotto tutti i profili. Ha da tempo acquisito dei concorrenti diretti nordamericani più economici, come Toronto, Atlanta e New York per gli esterni urbani – per non citare la concorrenza in Europa e nel Mondo, quasi inesistente fino alla metà del secolo scorso e ormai pienamente matura. C’è perfino l’Africa, dove – secondo una relazione dell’Unesco – la sola Nigeria produce circa 2.500 film l’anno, forse non tutti da Premio Oscar, ma sono tanti…

La grande fuga da Hollywood

Nella sua storia, l’industria cinematografica californiana ha sempre alternato fasi di ‘boom’ e ‘bust’, ma questa volta la situazione è particolarmente grave a causa della massiccia fuga da Hollywood del grande esercito di tecnici specializzati – ora senza occupazione – che fanno girare materialmente gli ingranaggi del settore. Il vantaggio di concentrare l’intera industria cinematografica in un’unica area metropolitana aveva fatto sì che tutto si potesse svolgere nello stesso luogo – sceneggiatura, riprese, montaggio, sonoro e musica et al. – a ciclo completo. C’era ogni risorsa umana e fisica per qualsiasi tipo di produzione. Ora questa meravigliosa macchina dei sogni si sta smantellando in gran fretta.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *