La storia dello Spanglish una nuova lingua sintesi tra inglese e spagnolo che sta conquistando gli Stati Uniti d’America ormai il secondo più grande Paese di lingua spagnola al mondo

di Nota Diplomatica

Sembra incredibile: negli USA lo spagnolo è più diffuso che in Spagna!

Spanglish e il sueño americano. Un po’ a sorpresa anche per gli stessi americani, gli Stati Uniti sono diventati il secondo più grande Paese di lingua spagnola al mondo, superati solo dal Messico e ben più avanti pure rispetto alla stessa Spagna. Secondo le stime, la popolazione che parla abitualmente lo spagnolo negli Usa arriva ormai a oltre 60 milioni di persone, poco meno del 20% della popolazione totale. Gli Stati Uniti sono tuttora un Paese di immigranti, dove ognuno porta appresso il proprio corredo linguistico, ma l’impatto dello spagnolo fa parte di una categoria a sé. Infatti, negli Usa ci sono più persone ‘ispanofone’ rispetto a quelle che parlano francese, tedesco, italiano, portoghese, hawaiiano, le diverse varietà di cinese, e le lingue ‘indoarie’ asiatiche (cioè, idiomi come hindi, urdu, bengalese, punjabi, ecc.) messe insieme. La forte crescita della popolazione di lingua spagnola negli Usa – l’incremento annuo è di oltre un milione di persone – fa sì che lo spagnolo abbia acquisito nel Paese anche un’importanza politica da non sottovalutare. Una relazione dello Hispanic Council – un ente che si occupa della promozione dei rapporti culturali tra la Spagna e gli Usa – riferisce che dei 541 ‘parlamentari’ americani tra Camera e Senato, oltre un centinaio già impiegano la lingua per le comunicazioni verso i propri sostenitori, e che 28 di questi parlano correntemente lo spagnolo, “forse motivati dalle percentuali significative di elettori di lingua ispanica nei rispettivi distretti congressuali…”.

Lo Spanglish non è un ero gergo da immigranti, ma una vera lingua usata quotidianamente da molti milioni di persone

Tutto questo è importante, ma forse non oltremodo interessante. Altra storia è l’emergere di un ‘nuovo spagnolo’, lo Spanglish, che, come il nome stesso suggerisce, fonde molte caratteristiche e vocaboli delle due lingue – lo spagnolo e l’inglese americano – in una nuova e spesso esilarante sintesi linguistica. Bisogna capire che lo spanglish non è per niente un mero gergo da immigranti, ma piuttosto una vera lingua a sé, usata quotidianamente da molti milioni di persone. I meccanismi della fusione tra due idiomi ‘forti’ come l’inglese e lo spagnolo sono complessi e meglio trattati altrove, come in questo articolo sul calco linguistico. Comunque, si tratta in buona parte di un procedimento di formazione delle parole che consiste nel coniare nuovi termini riprendendo le strutture delle lingue di provenienza, come nei due esempi che seguono:

  • El rufo del bildin – da the roof of the building, per dire el techo del edificio (il tetto)
  • vamos a uochar – dall’inglese to watch = guardare, per dire, stiamo a vedere, o andiamo a guardare

Questi sono ‘assorbimenti’ dall’inglese, ma il processo funziona nei due sensi, particolarmente dove si trovano le maggiori concentrazioni di Spanish speakers, come in Florida – che ha accolto molti ‘fuoriusciti’ dalla Cuba di Castro – e le zone del sud-ovest americano che confinano col Messico. In queste aree la forte presenza della lingua spagnola ha misurabili effetti sull’inglese, nella scelta dei vocaboli, ma anche a livello della cadenza delle parole e di variazioni nella pronuncia dei vocali.

Foto tratta da Wikipedia

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