Forza Italia il partito più votato in Sicilia alle elezioni europee, ma la maggioranza dei voti di questa lista sono di origine democristiana ma così democristiana che più democrsistiana non si può!

Basta un po’ di storia

Forza Italia primo partito in Sicilia di qua, Forza Italia primo partito in Sicilia di là. In effetti, alle elezioni europee celebrate qualche giorno fa, la lista di Forza Italia, nella circoscrizione Sicilia-Sardegna, ha preso oltre 400 mila voti, pari al 20,33% dei consensi. Primo partito nella nostra Isola. Ma chi sono i candidati di Forza Italia alle europee di quest’anno? Qual è la loro storia politica? Hanno alle spalle una storia berlusconiana? Qualcuno di loro è tra i fondatori degli azzurri in Sicilia? Ce lo chiediamo perché, da due giorni, su giornali, televisione e rete non facciamo altro che leggere e ascoltare celebrazioni sulla mirabolante vittoria elettorale di Forza Italia. Con la premessa che ormai siamo lontani dalla cronaca politica, non possiamo, però, rimuovere il fatto che, nell’ormai lontano passato, ci siamo occupati di politica. Cronaca politica siciliana, per lo più. Da cronisti. Quindi qualche ricordo rimane. Brandelli di memoria che ogni tanto, sentendo un cognome di questo o quel politico, riaffiorano nei nostri pensieri. Alla luce dei nostri ricordi, che iniziano, grosso modo, nel 1985, abbiamo di ricostruire, per grandi linee, la storia politica dei candidati nella lista di Forza Italia in Sicilia che è risultata la più votata. Ci sarebbe anche la Sardegna associata alla Sicilia. Ma la Sardegna, nella politica nazionale, con riferimento alle elezioni europee, conta poco o nulla, tantè vero che, pur avendo un milione e mezzo di abitanti, su 8 eurodeputati assegnati alla circoscrizione Sicilia-Sardegna, non ha eletto nemmeno un parlamentare europeo. Ai sardi, a quanto pare, sta bene così.

La famiglia Tamajo ha origini democristiane

Torniamo al tema dell’articolo. Cominciamo ad analizzare i candidati della lista di Forza Italia alle elezioni europee, nella circoscrizione Sicilia-Sardegna, ad uno ad uno. Iniziamo dal primo degli eletti: Edy Tamajo, poco più di 120 mila voti di preferenza. Che storia ha alle spalle il candidato più votato in Sicilia che oggi ricopre la carica di assessore regionale alle Attività produttive nella Giunta regionale di Renato Schifani? Suo papà, Aristide Tamajo, oggi assessore comunale a Palermo, che noi conosciamo da qualche decennio, nella Prima Repubblica, se non ricordiamo male, faceva politica nella Democrazia Cristiana, forse, sempre se non ricordiamo male, nell’area dell’allora senatore Giuseppe Avellone. Con la fine della DC Tamajo padre è passato nel CDU, di fatto partito di democristiani. Noi ricordiamo Aristide Tamajo consigliere comunale a Palermo nei primi anni ’90 del secolo passato. Il figlio Edy ha saltato la tradizione democristiana per Forza Italia? Non esattamente, se è vero che nel 2001, giovanissimo, è stato eletto consigliere di circoscrizione a Palermo, nelle file del CDU. Poi consiglioere comunale a Palermo nell’UDC. E poi eletto in Assemblea regionale siciliana nel 2012 e nel 2017 in liste diverse da Forza Italia. Con il partito che fu di Berlusconi Edy Tamajio si candida solo nel 2022 risultando, sempre se non ricordiamo male, tra i candidati più votati del collegio di Palermo.

I voti di Raffaele Lombardo e Totò Cuffaro sono, ovviamente, di origine democristiana

Andiamo al secondo degli eletti nella lista di Forza Italia: Marco Falcone, attuale assessore regionale all’Economia, poco più di 100 mila voti voti di preferenza. Falcone ha alle spalle una storia azzurro-berlusconiana? No. Falcone ha iniziato la sua attivitò politica giovanissimo nelle file del Fuan, movimento politico universitario di destra ai tempi del Movimento Sociale Italiano. E’ stato un esponente di Alleanza Nazionale e del PDL, ai tempi della fusione tra Forza Italia e Alleanza Nazionale. Morale: Falcone non può essere considerato un esponente storico di Forza Italia. Andiamo al terzo candidato, o meglio, candidata: Caterina Chinnici, cinque anni fa eletta al Parlamento europeo nel PD e alle recenti elezioni candidata nella lista di Forza Italia. Caterina Chinnici ha totalizzato poco più di 93 mila voti di preferenza. Non c’è nemmeno bisogno di precisare che non ha alle spalle una storia dentro Forza Italia e che alle recenti elezioni è stata appoggiata dal Movimento per l’Autonomia di Raffaele Lombardo. Chi ha un po’ dio memoria ricorderà che Lombardo proviene dalla Democrazia Cristiana. Tocca al quarto candidato: Massimo dell’Utri, poco meno di 70 mila voti di preferenza. E’ il candidato che è stato appoggiato dalla Nuova Democrazia Cristiana di Totò Cuffaro. Avete dubbi sul fatto che Cuffaro sia stato e sia ancora un democristiano, visto il suo passato nella DEC e visto che ha rifondato la DC?

Anche un candidato della Sardegna è di origini democristiane

Quinto candidato nella lista di Forza Italia, Bernardette Grasso, poco più di 47 mila e 500 voti di preferenza. In questo caso si dovrebbe trattare di una candidata di Forza Italia. Sesto candidato: Michele Cossa, quasi 46 mila e 300 voti. E’ un candidato della Sardegna e di lui non sappiamo molto. Ci aiuta Wikipedia: “Già consigliere comunale con la Democrazia Cristiana, è stato sindaco di Sestu dal 1990 al 1992 e poi dal 1995 al 1999 con il PPI“. Insomma, anche in Sardegna abbiamo trovato un altro democristiano finito in Forza Italia. Settimo candidato: Margherita la Rocca Ruvolo, poco più di 28 mila voti di preferenza. E’ un esponente di Forza Italia ma noi ricordiamo un suo passato democristiano. Ottavo candidato: Maddalena Calia, poco più di 23 mila voti di preferenza, candidata della Sardegna, esponente di Forza Italia.

Senza gli ex democristiani quanto voti avrebbe preso la lista di Forza Italia?

A questo punto non ci resta che fare quattro conti. Se mettiamo insieme Edy Tamajo, i voti riconducibili a Raffaele Lombardo, i voti cuffariani, i voti di Margherita la Rocca Ruvolo e i voti di Michele Cossa arriviamo. Per carità: sono tutti voti presi da candidati di Forza Italia. Ma se oltre al presente guardiamo anche alla storia di questi candidati, ebbene, più che di Forza Italia si dovrebbe parlare di Forza Democrazia Cristiana… Ribadiamo: si tratta di voti presi dalla lista di Forza Italia. Ma senza l’apporto degli ex democristiani quanto voti avrebbe preso la lista di Forza Italia? Ah, domenticavamo: Forza Italia e la Democrazia Cristiana hanno una cosa in comune: il colore azzurro. Forse è per questo che si attraggono?

Foto tratta da Laleggepertutti

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