ANALISI DEL VOTO/ I risultati (e gli effetti) delle elezioni europee visti da Ciro Lomonte, Siciliani Liberi: prepariamoci al collasso di Unione europea ed euro

di Cirolo Lomonte
segretario politico di Siciliani Liberi

Il leader degli Indipendentisti siciliani considera ormai imminenti una serie di grandi rivolgimenti politici, economici e sociali

È semplice quanto definitivo il quadro che emerge dalle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo in Italia e in Sicilia. Ed è Siciliani Liberi la prima forza politica a farlo in profondità. La popolazione italiana rifiuta ormai in larga maggioranza l’Unione europea e le sue istituzioni. Sommate, schede bianche e astensione superano di molto il 50% del corpo elettorale. A votare sono rimasti solo gli over 65, con una percentuale superiore al 70%. Nessun interesse suscita fra i giovani italiani la Comunità europea, si sono astenuti in massa. Così come hanno fatto le popolazioni di Sicilia e Sardegna. Il rifiuto è ovviamente anche per tutte le forze politiche, ormai percepite da oltre il 60% del corpo elettorale come nemiche del proprio benessere. In Sicilia per le elezioni europee, quando sono state scrutinate 5.078 su 5.304, ha votato appena il 37,33% degli elettori. A nulla è servito accorparvi le elezioni amministrative: che anzi sono state seriamente danneggiate dall’accorpamento con le europee: In Sicilia, nei 37 Comuni in cui si rinnovano Sindaci e Consigli comunali l’affluenza è stata del 57,58% fra i 462.281 elettori chiamati al voto: in altre parole, gli elettori hanno rifiutato la scheda per le elezioni europee limitandosi a votare per amici e parenti candidati al Consiglio comunale. Come noto, la devastante crisi economica che affligge la Sicilia e l’intera Italia proprio a causa delle folli politiche di austerità imposte dalla UE ha reso quella di consigliere comunale una professione ambitissima da decine di migliaia di famiglie creando una sconcertante opposizione fra numero di votanti (basso) e numero di candidati (altissimo).

In Francia si andrà a votare per il rinnovo dell’Assembla nazionale. Vincerà Marine le Pen ma Parigi non accetterà mai la vittoria delle destre. Da qui il probabile caos

La vittoria delle forze politiche apparentemente di destra in Francia e Germania conclude di fatto la vicenda della UE. A urne ancora aperte l’ex banchiere presidente francese Macron (foto sopra con Marin Le Pen tratta da Il Riformista) ha indetto immediate elezioni il 30 Giugno. Vincerà nuovamente il Fronte nazionale. E, a differenza di molte recenti elezioni, non vi saranno misteriosi ‘voti postali’ o ‘sorprendenti risultati notturni nella regione di Parigi’ a invertire il risultato. Con la storica vittoria del Fronte nazionale, il Paese d’oltralpe precipiterà nel caos poche settimane prima delle Olimpiadi. La regione di Parigi non accetterà il responso delle urne. E l’euro prima e la UE poi saranno dichiarati disciolti: nulla potrà la Germania il cui Cancelliere è uscito dalle urne con il 14% dei voti. Risultato peggiore dalle prime elezioni nella Germania sconfitta nel 1949. In questo modo, fra l’altro, tutti i capitali europei confluiranno sulle banche e le borse anglosassoni proprio nel momento in cui queste ne hanno maggiore necessità con il deteriorarsi accelerato delle relazioni internazionali e della globalizzazione.

In Italia l’insolvenza è stata trasferita a Regioni e Comuni

L’Italia è già in default: solo che l’insolvenza è stata trasferita dai tecnici del Tesoro a Regioni e Comuni. Che non ricevono più fondi, se non quelli per il pagamento degli stipendi. Come ad esempio a Campobello di Mazara. Dove il Comune non ha mai ricevuto i 350.000 euro promessi dal Ministero degli interni. I lavori di ampliamento dello spazio dell’ex oleificio Fontane d’oro sono sospesi da mesi. L’azienda attraverso il proprio legale ha comunicato al Comune la sospensione dei lavori e chiesto il pagamento delle fatture: in totale 110.000 euro. “Da settimane”, dice il Sindaco di Campobello, “abbiamo chiesto chiarimenti sul perché il denaro non è stato trasferito al Comune senza ottenere risposta”. L’unica cosa da fare, per famiglie, imprese, ed enti locali, è prepararsi al collasso di euro ed UE che queste elezioni europee, le ultime, annunciano come ormai imminente.

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