Se le elezioni del Parlamento europeo non fossero state abbinate alle elezioni di 3 mila e 700 Comuni l’affluenza alle urne per le europee sarebbe stata inferiore al 40%. Incredibile il successo di Giorgia Meloni

L’astensionismo cresce perché la politica italiana non è più in grado di dare risposte ai cittadini per mancanza di risorse finanziarie. Tengono solo i partiti ideologizzati come Fratelli d’Italia, in grado di tenersi gli elettori e, anzi, di aumentare il proprio consenso senza il ricorso alla vecchia politica fatta di appalti e raccomandazioni varie

Per la prima volta in Italia l’affluenza degli elettori alle urne scende sotto il 50%, circa 5 punti in meno rispetto alla partecipazione al voto alle europee del 2019 (54,5%). “Insomma, ha vinto il partito astensionista”, commenta il filosofo Diego Fusaro. In realtà, aggiungiamo noi, se le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeeo non fossero state abbinate alle elezioni comunali l’astensionismo sarebbe stato più eclatante. Ricordiamo che sono andati al voto i cittadini di circa 3 mila e 700 Comuni. Le elezioni comunali, è noto, sono più sentite dalla popolazione. L’abbinamento elezioni europee-elezioni comunali ha esercitato un ‘effetto-trascinamento’, portando tanta gente a votare anche per le europee. Con molta probabilità, se non ci fosse stato l’abbinamento alle elezioni comunali l’affluenza al voto per le europee, in Italia, sarebbe scesa sotto il 40%. Discorso analogo per la Sicilia: se le elezioni europee non fossero state abbinate alle elezioni di 137 Comuni della nostra Isola, la percentuale di votanti alle elezioni europee sarebbe stata più bassa. Va sottolioneato che il calo dei votanti è stato generale. Benché, come già ricordato, le elezioni comunali sono piuttosto sentite, il numero degli elettori che si è recato alle urne è diminuito, se è vero che alle elezioni comunali ha votato il 62,72% contro il 67,90% delle elezioni precedenti.

Bisogna ammettere che i dirigenti del partito di Giorgia Meloni, pur tra tante difficoltà, riescono a dialogare con la propria base e a fargli ‘digerire’ anche provvedimenti impopolari

La domanda è: perché tanta gente non va più a votare? I motivi potrebbero essere tanti. Noi ne individuiamo uno: perché la politica italiana non è più in grado di dare risposte a tanti cittadini per mancanza di risorse economiche e finanziarie. Poco più del 50% degli elettori italiani ha capito l’Italia ha grandi problemi economici e non va più a votare. Alle urne si recano le persone legate ai grandi partiti grandi e medi. Sono, per lo più, dipendenti pubblici e tanti cittadini che sbarcano il lunario grazie alla politica e ai sindacati. Un po’ di ideologia si respira ancora in Fratelli d’Italia. E’ incredibile come questo partito che esprime il capo del Governo, Giorgia Meloni, sia riuscito a guadagnare tanti voti nonostante le decisioni impopolari adottate. Bisogna ammettere che i dirigenti di questa formazione politica, pur tra tante difficoltà, riescono a dialogare con la propria base. Se, di fondo, nell’elettorato di Fratelli d’Italia non ci fosse un retroterra culturale fortemente ideologico questo partito non avrebbe preso tanti voti.

Il PD ha vinto perché ha strappato un bel po’ di voti al Movimento 5 Stelle. I grillini si potranno salvare solo se torneranno ad essere un Movimento rivoluzionario

Diverso il discorso per PD, Forza Italia e la Lega. Il PD si è limitato a prendere i voti persi dal Movimento 5 Stelle. Punto. Se i grillini continueranno ad essere alleati del PD nel centrosinistra, lo stesso PD continuerà a prendergli i voti. Ed è anche logico: i grillini sono nati come partito ideologico per rivoluzionare l’Italia. Hanno governato e hanno fallito. Anzi, tutto sommato, tengono. Ma sono destinati a sparire, a meno che non si ritaglino un proprio spazio autonomo in alternativa non soltanto al PD ma a tutto il sistema politico. Ovviamente, non potrà essere il moderato Giuseppe Conte a rilanciare il Movimento 5 Stelle. I grillini, per esempio, sono capacissimi di sostenere la ricandidatura di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione europea. Se lo faranno scompariranno del tutto nel giro di qualche anno a beneficio del PD. Il Movimento 5 Stelle nasce come partito ideologico e più continuerà ad allontanarsi dalle proprie radici, più si assottiglierà il patrimonio elettorale che ancora oggi solo in minima parte conserva.

Il generale Roberto Vannacci con i suoi 500 mila voti ha invertito il trend negativo della Lega e, soprattutto, ha indebolito gli avversari-nemici di Matteo Salvini. Alleanza Verdi e Sinistra dovrebbero ringraziare il premier ungherese Orban

PD, Forza Italia e la Lega pescano consenzi in parte tra la gente che ha ancora un lavoro e in parte tra i ceti popolari che si arrabattano. Questi tre partiti non raccolgono voti ideologici ma voti ‘pratici’. Quanto alla Lega di Matteo Salvini, quest’ultimo si è salvato grazie ai voti del genarele Roberto Vannacci che ha portato la Lega al 9%, invertendo un tren negativo. La candidatura di Vannacci ha indebolito gli avversari di Salvini nella Lega: non è una cosa di poco conto. L’unica piccola formazione politica che ha avuto successo al di fuori di questi schemi è Alleanza Verdi e Sinistra che deve ringraziare il premier ungherese Viktor Orban. Se quest’ultimo avesse liberato Ilaria Salis facendola tornare subito in Italia, questa formazione politica non avrebbe superato lo sbarramento del 4%. Non è una nostra opinione: parlano i voti. Senza i voti di Ilaria Salis non ci sarebbe stato il boom di Alleanza Verdi e Sinistra, tant’è vero che i Verdi perdono voti in tutta Europa. Insomma, a parte qualche sprazzo ideologico, come Fratelli d’Italia e Ilaria Salis, o i circa 500 mila voti di preferenza raccolti dal generale Roberto Vannacci, gli italiani sono orientati a disertare le urne. E siccome l’Italia nell’Unione europea dell’euro si va sempre più impoverendo, il fenomeno è destinato a crescere.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *