Le nuove linee del Tram di Palermo? “S’affumaru” come i “cazzilli” dei “panellari” distratti. Ciro Lomonte racconta dove sono finiti i fondi pubblici che non ci sono più (Pnrr Fsc e Fesr)

Secondo il Segretario politico di Siciliani Liberi, il Tesoro ha incamerato questi fondi per pagare gli interessi sul debito pubblico che ‘viaggia’ tra 80 e 90 miliardi di euro all’anno

Ancora una volta unica forza politica al fianco dei siciliani, Siciliani Liberi in questo caso informa i residenti di Palermo in merito ai ‘lavori’ dal costo di oltre 400 milioni di euro che dovrebbero riguardare la costruzione di numerose nuove linee del fallimentare Tram che ha devastato il conto economico, già precario, di Amat. Le nuove linee non saranno mai costruite: i soldi con cui pagare l’opera non sono mai stati trasferiti da Roma al Comune di Palermo. E mai lo saranno. Il Tesoro, come prova ancora oggi il caso dei presunti ‘incentivi’ all’auto elettrica (presunti 270 milioni) terminati in pochi minuti, non ha letteralmente in cassa nulla oltre quanto necessario al pagamento di stipendi pubblici e pensioni. Nel caso del Tram di Palermo, i soldi che avrebbero dovuto finanziarlo sono quelli del ‘Patto per il Sud’ voluto dall’allora Governo di Matteo Renzi. Come i fondi del Pnrr e quelli comunitari tutti (Fsc e Fesr) questi soldi non esistono più da tempo: il Tesoro li ha incamerati per pagare gli interessi sul debito pubblico. E altre spese correnti. Nulla è disponibile per Palermo.

Come per la piscina olimpica, i cui lavori non sono mai iniziati per mancanza di soldi, anche per le nuove linee di Tram non ci sono i soldi

Infatti i lavori, ad un anno dall’assegnazione dell’appalto, non sono mai iniziati. Come nel caso della piscina olimpica di Palermo, l’azienda appaltatrice si guarda bene dall’iniziare le opere se prima non riceverà un congruo anticipo pari al 30% del costo delle opere. Il Comune di Palermo non ha in cassa nemmeno i soldi per riparare le buche. Figurarsi se può pagare 120 milioni. Esattamente come nel caso del Pnrr fantasma, nessuno dice nulla. Nulla dicono le forze politiche. Tacciono le imprese e i sindacati. E non una parola si ode dal mondo accademico. La città attende passiva che Roma invii almeno una parte del denaro che regolarmente “si impegna” a fare arrivare – ultima boutade quella del Fondo di sviluppo e coesione. Ma nulla arriva o arriverà. Tutto viene “rinviato a settembre”.

L’assessore del Comune di Palermo che ormai, quando si tratta delle nuove linee di Tram di Palermo, usa il condizionale

“L’inizio dei lavori”, dichiarava l’assessore comunale Maurizio Carta a una testata online locale, “dovrebbe avvenire entro settembre 2024” (https://www.blogsicilia.it/…/tram-palermo…/1004764/). In altre parole, ad un anno dall’assegnazione dell’appalto, l’assessore – che peraltro è un docente universitario di urbanistica – è costretto ad usare il condizionale. A riprova che nessuno – men che mai il Comune – è in grado di dire quando e se i lavori partiranno. Cari amici del Comune di Palermo e, soprattutto, cari palermitani: i lavori non partiranno mai. Roma, i soldi, non li ha e mai li invierà. Il Ministro del Tesoro è sulla soglia delle dimissioni: non intende essere lui il Ministro dei tagli draconiani che Roma dovrà fare dopo aver firmato il nuovo Patto di stabilità.

L’Amat aspetta ancora i soldi del Comune di Palermo per non affondare

La Bce non compra più Btp. E il Tesoro deve venderne per oltre 400 miliardi nei prossimi mesi per evitare il default. In questa situazione, anche solo parlare di “Tram a Palermo” manda su tutte le furie gli uffici del Tesoro: che da mesi ormai non rispondono più né ai parlamentari siciliani, né agli esponenti del Governo regionale. Il quale Governo non ha ancora dato ad Amat i 20 milioni necessari ad evitare il fallimento. Avendo l’azienda chuso il bilancio 2022 con una perdita superiore ai 23 milioni di euro. Informando in anticipo e proponendo ogni volta le soluzioni per ogni problema, Siciliani Liberi è l’unica forza politica al fianco dei siciliani.

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